venerdì 21 novembre 2008

A proposito di Consulenze

Trento, 7 novembre 2008

SULLE CONSULENZE

Da mesi campeggiano sui quotidiani locali le cifre elargite dagli enti pubblici per consulenze et similia.

La spesa per consulenze è stata nel 2004 pari a 34 milioni di euro

Tra queste i 4.000 euro che la Giunta ha corrisposto al professor Domenico De Masi per una giornata di docenza ad un corso di aggiornamento per dirigenti di Palazzo Thun (il tutto per un totale di 6.800 euro tra spese di viaggio, ospitalità e buffet), ma anche i 30.000 euro pagati alla Nomisma di Prodi per lo studio “il ruolo del formaggio grana trentino tra mercato, concorrenza e nuova Dop”.

Tra i consulenti della Provincia c’è anche l’ex Ministro del lavoro Treu, che nel 2005 ricevette un incarico da quasi 18 mila euro per studiare la natura dei rapporti di lavoro con le fondazioni di ricerca.

Nel 2006 l’Unione commercio ha utilizzato un intero numero del proprio periodico per denunciare le spese della Giunta Dellai, titolando la prima pagina “Sprechi o clientelismo?”: il giornale ha pubblicato un elenco di persone fisiche (tralasciando gli studi professionali) che nei primi sei mesi del 2004 hanno ricevuto appannaggi di 150-200 mila euro.

Nel 2007, nell’ambito dell’indagine della Guardia di Finanza sugli stipendi d’oro nella sanità (nel 2006 il Direttore Generale Favaretti ha percepito 247 mila euro, mentre sono addirittura nove i direttori con stipendi che vanno dai 150 ai 180 mila euro) è stato accertato che nel 2006 è stato speso un milione di euro in incarichi affidati all’esterno.

Il Consigliere PdL Delladio ha presentato nel 2007 un’interrogazione sugli incarichi d’oro: tra quelli segnalati uno studio commissionato nel 2005 (con 73 mila euro di anticipo) al Museo Tridentino di scienze naturali con oggetto “Verso un turismo sostenibile per l’area della Marmolada”.

Il giornalista Ubaldo Cordellini ha svolto una proficua inchiesta sulle consulenze in Provincia.(cfr. Trentino del 18.10.07, pg. 13 e Trentino del 11.09.08, pg. 12), da cui è emerso che la Guardia di Finanza di Trento ha aperto un’indagine su delega della Procura della Corte dei Conti.

Nel 2006 gli incarichi affidati all’esterno erano stati 520 per una spesa di varie decine di milioni di euro, mentre nel 2007 la Provincia da sola ha affidato più di mille e cinquecento incarichi.

Tra il 2006 e il 2007 alla dottoressa Stefania De Carli sono andati 61.760 euro per “attività di ricerca a supporto del programma di attività dell’Osservatorio provinciale per il turismo”.

Uno studio sulle necessità irrigue delle colture agrarie in Trentino affidato all’Istituto agrario di San Michele e all’Università è costato 240.000 euro.

E al Dipartimento di Scienze giuridiche è stato affidato uno studio per predisporre un progetto di legge in materia di contenzioso in ambito sanitario per un costo di 56 mila euro.

Ancora nell’indagine di Cordellini si legge che per la cartografia dei fenomeni torrentizi sono stati spesi 149 mila euro, 48 mila euro invece sono serviti per uno studio su “Attività di sviluppo dell’agriturismo”; e poi sono stati elargiti 30 mila euro per la valorizzazione della trota trentina mediante l'utilizzo di specifiche sostanze naturali nell'alimentazione, 42 mila euro per uno studio di fattibilità sul vuoto a rendere, 36 mila euro al Centro di ricerche Fiat per studiare il servizio di trasporto pubblico a chiamata per la Valle del Chiese, 29 mila euro per il supporto all’Autorità di gestione nell’attuazione di azioni di sensibilizzazione sulla dimensione di genere … e l’elenco potrebbe continuare.

Su l’Adige del 6 novembre 2008 (pg. 28) si legge che la federazione provinciale delle scuole materne ha inserito nel bilancio di previsione una spesa (naturalmente finanziata da mamma Provincia) di 500 mila euro da sostenere in consulenze.

E in ultimo ricordiamo il compenso richiesto da Renzo Piano per l’ex Michelin: 20 MILIONI DI EURO (sic)!!!.

Tutto ciò nonostante gli appelli del Procuratore regionale della Corte dei Conti e del Ministro Brunetta affinché le consulenze si commissionino all'esterno solo se c'è la prova che all'interno delle amministrazioni non ci sono le competenze necessarie. E soprattutto, nonostante sia in vigore da qualche anno una legge provinciale, approvata all’unanimità, che prevede il ricorso alle consulenze se la materia è particolarmente complessa e non c’è all’interno dell’Amministrazione chi la può affrontare e se è particolarmente urgente.

Cons. Pino Morandini

(Candidato PdL)

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