venerdì 21 novembre 2008

Tutti Pazzi per Obama? Sicuri Sicuri?!?!

Trento, 14 novembre 2008

Barack Obama è un uomo fortunato: ha una bella famiglia, un carisma evidente, ed un pregevole eloquio. Alcuni, mentre predicava dal palcoscenico, dicono di averlo visto tremolare in una luce irreale, avvolto da un intenso profumo di rose. Senza contare che è un uomo sportivo, con una buona professione ed un’esperienza di vita guadagnata sulle strade delle periferie americane. Mica bazzecole. Come se non bastasse gode incondizionatamente dell’appoggio e dell’ammirazione innamorata di tutta la stampa mondiale che conta.

Manca dunque la canonizzazione, poi il quadro sarà completo: Barack Obama potrà librarsi nel cielo di Washington su ali d’angelo, con il beneplacito di tutti gli osservatori europei. I quali, spesso, delle vicende politiche d’oltreoceano, non c’indovinano molto. Ma, coerentemente, ora che il pupillo ha stravinto le elezioni, non perdono occasioni per innalzargli un qualche inno. E dunque, via, con la beatificazione completa del neo – eletto presidente, con la fiumana di lettere di lode al Cielo per il cambiamento epocale, i discorsi di Barack in prima pagina dei quotidiani, striscioni e la solita accolita di rockstar che strapazza una chitarra festeggiando la fine della tirannia. Curioso che un politico si veda erigere monumenti ancor prima di aver emanato un solo provvedimento.

Giustamente, mi permetto di dissentire dinanzi a quest’orgia di entusiasmi. Innanzitutto perché credo sia prematuro ed ingenuo lodare la presidenza che deve ancora iniziare. In secondo luogo perché la memoria talvolta gioca brutti scherzi.

Era infatti il 2000, quando Bush, per una manciata di voti, superava Al Gore e veniva proclamato Presidente degli U.S.A. A costui, dagli stessi giornali che ora vanno in brodo di giuggiole a sentire nominare Obama, veniva rimproverato, su tutto, il suo consenso alla pena capitale.

Eppure, non s’è mai letto su queste testate una semplice verità: Obama è tendenzialmente favorevole alla pena di morte. Ovviamente, nessuno ha levato alcuna critica a tale proposito…

Ma è soltanto una delle tante notizie passate in sordina dalla stampa europea, così come la non contrarietà del neoeletto presidente al commercio libero delle armi in piena tradizione a stelle e strisce, come il suo approccio aggressivo in politica estera. Tanto aggressivo che il Washington Post (schierato, tanto per cambiare, pro – Obama) ha dovuto riconoscere che se esso fosse stato seguito in Iraq, si sarebbe andati incontro ad un massacro ben peggiore di quello causato dalla “surgery” (la tattica che, lentamente, sta dando dei risultati tangibili in tema di pacificazione) del gen. Petraeus, sostenuto da Bush.

Sono conscio di incorrere nel medesimo errore contestato poc’anzi: il giudizio prima del fatto. Ma credo sia doveroso mettere in luce che, come spesso accade, il “quarto potere” faccia credere l’incredibile a molti. Come ritengo doveroso riconoscere che, a parere mio, l’elezione del primo presidente nero è un fatto altamente positivo. E’un segno di cambiamento ed un deciso passo verso l’integrazione e la soluzione del problema razziale, ancora incandescente pochi anni fa negli U.S.A.

Mi auguro solo che fra quattro anni si possa scrivere bene di questa entrante presidenza. Che non si debba constatare amaramente che solo la crisi economica abbia istillato la voglia di cambiamento nell’elettorato U.S.A.

Il giudizio sulla Presidenza Obama lo si darà dunque sui fatti.

I quali, finora, non sono certo rassicuranti. Verso la minaccia atomica di Ahmadinejad, infatti, i toni utilizzati non divergono per nulla da quelli consueti di Bush. Per non parlare della dissennata iniziativa che circola negli ambienti vicini ad Obamaland, ossia quella volta a togliere qualsiasi limite alla sperimentazione sugli embrioni. Senza contare che con il paventato “Freedom of Choice Act” si introdurrebbe la liberalizzazione completa dell’aborto, anche in forme abominevoli, tipo l’aborto parziale. Insomma, non c’è che dire una vera soluzione da macellai. Macellai democratici, ed affascinanti, ma sempre macellai.

Se un buon giorno si vede dal mattino, c’è da preoccuparsi seriamente.



                  Cons. Pino Morandini

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