sabato 25 ottobre 2008

Lettera aperta all’on. Pier Ferdinando Casini

Trento, 22 ottobre 2008

Lettera aperta all’on. Pier Ferdinando Casini

Caro Pier Ferdinando,

devo ammettere che fatico a comprendere le ultime mosse compiute dal partito di cui sei leader e che mi ha annoverato fra i suoi membri fino a poco tempo fa. Fino a quando, appunto, non si sono manifestate le scelte scellerate che tu ora difendi. Prima fra tutte, quella di appoggiare il Governatore uscente Lorenzo Dellai.

A Dellai ed alla sua sinistra, dunque, hai rilasciato una sorta di assegno in bianco. Non torno sui motivi che mi hanno spinto, per coerenza, a rimanere saldo nella mia posizione, senza unirmi a quella migrazione politica che il sottoscritto, e molti come lui, hanno vissuto come un tradimento. Tradimento non solo di un'alleanza, bensì di un ideale, di un progetto, di una storia e di una tradizione.

Allo scudo crociato, almeno, è stata risparmiata l'umiliazione di esser vilipeso fin nel segreto dell'urna, dopo esser stato svenduto per il corrispettivo di un assessorato.

Mi spiace dover dissentire così profondamente dalle tue posizioni, ma non posso tacere, non foss'altro per la schiettezza che ha sempre contraddistinto il nostro rapporto.

L’U.D.C. è stata condotta ad allearsi con chi, durante gli anni in cui ha seduto fra i banchi della Giunta (ossia...ancora oggi), non ha fatto che operare delle scelte in contraddizione rispetto a quei valori per cui fino a poco tempo fa ci battevamo insieme. Tu forse non puoi esserne al corrente, ma nessuno ha mai avuto la creanza di informarti sulla sequela interminabile di violazioni del diritto alla vita, di mancate tutele alle famiglie, ai lavoratori (specie del settore privato), agli anziani, che hanno contraddistinto questi due lustri di potere dellaiano? Nessuno ti ha mai reso partecipe del sistema – intreccio di potere e denaro che s'è instaurato nella nostra splendida regione e che persone da sempre a te vicine hanno definito “una magnadora”?

Credimi, Pier Ferdinando, non regge la motivazione che preferisci votare un democristiano piuttosto che un leghista. Si potrebbe immediatamente obiettare che tale scelta sarebbe velatamente razzista, ma è entrando nel merito della stessa che ne è svelata l'inconsistenza. Senza andare troppo a ritroso nel tempo, due anni fa, per le politiche 2006, la scelta era tra due candidati premier: Prodi e Berlusconi. Prodi veniva dalle fila della D.C., pur se di una corrente differente dalla tua. Eppure tu ti alleasti con Berlusconi (che democristiano non si può proprio dire che sia...), e girasti l'Italia sbeffeggiando Prodi. Non credo tu abbia compiuto quella scelta per ragioni “personali”: con Prodi, a livello meramente umano, saresti forse andato più d'accordo. Tu scegliesti Berlusconi perché ritenevi che in quella coalizione, grazie al suo programma, sarebbe stato molto più facile promuovere i valori cui si ispirava l'U.D.C.. E lo si poteva fare anche molto proficuamente, come testimoniano molti episodi, quali l'approvazione della l. 40/2004 in materia di fecondazione artificiale. Eri ben conscio inoltre che, data l'attuale situazione politica, è necessario optare per un'alleanza, invece che per un'altra, se si vuole servire efficacemente il Paese. E che l'alleanza di centro – destra, pur con tutti i suoi limiti, presenta molti più punti di contatto con i valori di noi moderati di quanto non faccia il centro – sinistra.

Potresti obiettarmi che, rispetto a due anni fa, è cambiato tutto: il centro – sinistra non annovera più tra le sue fila partiti che si richiamano esplicitamente al comunismo, che Dellai non è Prodi, ecc.. Potrei ribatterti che ci sono pur sempre i radicali, l'Italia dei valori con la sua inquisitoria moralistica, ecc… Ma ciò che forse è stato sottovalutato da te e da chi ha condiviso la tua migrazione, è che ci sono delle visioni di società inconciliabili tra una certa sinistra ed il centro di cui mi onoro, da sempre, di far parte. Sicuramente potranno trovarsi degli accordi sui singoli provvedimenti, ma sui valori “non negoziabili”, che a me stanno tanto a cuore, non si può. Eppure, come insegna la dottrina sociale della Chiesa, è a partire dalla difesa di quei valori che i cattolici dovrebbero ispirare le proprie scelte politiche. Sono essi infatti l’anima della politica.

Sono persuaso che la politica sia un servizio e che debba portare a risolvere i concreti bisogni delle persone. Tuttavia, ciò non è una scelta neutrale. Ogni provvedimento, per forza di cose, è sussunto in un quadro generale che ognuno ha per rappresentarvi la società, l'uomo. Una società che ponga la persona umana, come valore sacro ed inviolabile, al centro di ogni agire, oppure una che lo subordini al delirio soggettivistico o collettivistico. Per non prenderci in giro, è chiaro che non si parla di pericolo per la democrazia, bensì di indirizzare l'agire per il bene comune in un senso oppure in un altro. Allora emergerà subito, per tornare all'esempio fatto poc'anzi, cosa sia meglio scegliere.

Ti pare orientata alla persona una scelta che cancella la pensione alle casalinghe, è particolarmente risparmiosa sull'assistenza socio - sanitaria per gli anziani, sulle cure dentarie per i non abbienti, sugli assegni per i figli… ed invece così generosa per finanziare consulenze milionarie o il progetto sull’orso bruno? Per esempio, quest’ultima é una voce di spesa che dona a tutti lo spettacolo di un reality show con i plantigradi come protagonisti. E per un costo di qualche milione di euro!

Quello scudo crociato che ci ha accompagnato per tante battaglie, ha dovuto subire una metamorfosi che manco Kafka avrebbe pensato. Ora c'è solo un simbolo, un simulacro svuotato perfino di ciò che mai era venuto meno, pure negli anni in cui la D.C. agonizzava. Nel tuo laboratorio di politica, non riesco a pensare cosa potrai difendere.

Checché tu ne possa pensare, hai preso una colossale topica ad allearti alla demagogia populista che tenta di conservare il potere cavalcando i luoghi comuni ed inventando idiozie per screditare l'avversario: come quella concernente l’autonomia o l’accusa di razzismo. Guarda ai programmi concreti e ti renderai conto del contrario.

Hanno perfino inventato i neonazisti. Forse scordandosi che bocciare ogni proposta tendente a ridurre gli aborti, è espressione di una cultura di morte che si commenta da sola, tanto per fare un esempio. Stai appoggiando una sinistra greve ed antistorica, caro Pier. Esamina i relativi provvedimenti e te ne renderai conto...

Cordiali saluti.

dott. Pino Morandini

Consigliere regionale candidato PdL

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