venerdì 10 ottobre 2008

E' l'UDC il vero transfugo

Trento, 6 ottobre 2008

Da quando ho annunciato la mia scelta di abbandonare l’U.D.C., per cui ho profuso tanto impegno, alcuni suoi esponenti soprattutto di vertice, ripetono che sarei il traditore, il transfuga, ecc.

Lo fanno in continuazione, specie quando possono godere della visibilità loro offerta dai media...

Qualche seguace di Freud potrebbe forse azzardare simpatiche interpretazioni. Azzardando, ad esempio, che forse tentano di addossare al sottoscritto il peso d'una scelta che essi sentono traditrice nei confronti del loro elettorato e della storia simboleggiata fino a ieri dal simbolo di cui si fregiano. Presumibilmente, è possibile sia così. Tuttavia, non voglio indulgere a dietrologia.

Comunque, i fatti sono fatti. Ed è innegabile che nella legislatura che volge al termine il sottoscritto (al tempo ancora nell'U.D.C.) si sia battuto tenacemente, facendo opposizione al Governatore Dellai ed alle sue scelte sbagliate.

Più precisamente, il sottoscritto s'è battuto. Il Collega invece, pregustando già la ventura luna di miele con il Governatore ed i partiti della sua coalizione, s'è distinto per l’opposto.

Ad ogni modo, i valori che io propugno, e che fino alla svolta a sinistra dell’U.D.C. mi portavano a far parte di questo partito, sono quelli stessi che si rappresentano incompatibili con le scelte della coalizione di Dellai. La tutela della persona umana, della maternità, della famiglia, del reddito, dei lavoratori, dei malati, degli anziani, sono stati calpestati a più riprese dall'esecutivo di centro sinistra al potere da dieci anni in Provincia.

Dal momento che l'U.D.C. s'è accodato allo sfascio cui ho accennato non ho potuto che andarmene. Fieramente. Conscio che solo così sia possibile perseguire i valori in cui credo e che animano la mia azione politica. Prima nell'U.D.C., ora nel P.D.L..

Non certo per interesse. Grazie ai miei studi ed al concorso vinto in magistratura avrei infatti un impiego stabile e pure più redditizio dal punto di vista economico dell'attività consigliare. Quest'ultima infatti l'ho scelta esclusivamente per passione e per spirito di servizio affinché i valori in cui credo potessero trovare attuazione concreta nei provvedimenti.

E per attuare tale scopo, i partiti sono solo strumenti.

Chi crede che sia io il transfugo, in quanto passato al P.D.L., dovrebbe vergognarsi dei propri vaneggiamenti. Essi contemplano la coerenza come ossequio formalistico ad un partito. Che quest'ultima un giorno porti a compiere scelte fortemente incoerenti, come l'alleanza con Dellai, certo a loro non importa. Si segue la linea del partito, e tutti dietro.

Com'è evidente, ciò è inaccettabile. Dal canto mio, so di essere in politica per i principi in cui credo ed in cui credono i miei elettori. A questi principi ed agli elettori rendo conto. Questi sono ciò a cui sono sempre rimasto fedele ed a cui sempre rimarrò fedele. Gli unici arbitri della mia azione politica. Prima nell'U.D.C., ora nel P.D.L.

Il metro delle mie scelte non è il partito, bensì l'uomo. E cosa succede quando s'inquadra la politica come attività partitocratica, lo narra perfettamente la storia.

Pino Morandini


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