Sfidando le cesoie, colgo l'occasione offertami da una lettera indirizzata provocatoriamente al sottoscritto, per tentare di chiarire per l'ennesima volta, alcuni aspetti inerenti alle elezioni del 9 novembre. Claudio Postinghel, il redattore della missiva, pone dei quesiti molto diretti al sottoscritto. Lo fa in maniera costruttiva, mostrando tuttavia di avere una percezione erronea del quadro politico trentino.
Il lettore infatti cita alcuni punti del programma del partito “Lega Nord”, chiedendosi come faccia il sottoscritto, da sempre uomo di centro che si batte per la salvaguardia e l'affermazione del valore inviolabile della persona umana, ad avvallarli. E' evidente che la domanda è sbagliata in partenza. Non me ne voglia Postinghel, ma il quesito è realmente “fantapolitico”: vengono citati dei punti del programma di un partito, la Lega; ma ci si scorda che il programma del sottoscritto non é il programma della Lega! Per il semplice fatto che appartiene ad un'area con sensibilità diverse.
Ciò che ho invece approvato, e cui ho dato il mio contributo, è il programma della coalizione, che differisce, e di molto, da quello della Lega singolarmente presa. E di certo, questo programma non contiene nessun accenno ai punti criticati da Postinghel. Lo legga, e se ne renderà conto.
Lo confronti poi con il programma del centro – sinistra ed analizzi razionalmente quale si pone più in contrasto con i valori che da sempre difendo. Senza contare che il decennio dellaiano è stato un disastro in quanto a violazione dei valori che tanto mi stanno a cuore. E ciò ha qualche rilevanza o no?
Alla base dell'onesta provocazione del lettore, sta tuttavia un'analisi assolutamente parziale del quadro politico odierno. In questo sistema di fatto “bipolare”, venuti meno i grandi partiti identitari (DC, PCI, PSI), la scena politica si presenta fratturata: alcuni partiti formano il centro – destra, altri formano il centro – sinistra. Per allearsi, i partiti non possono imporsi a vicenda i rispettivi programmi, bensì devono trovare una sintesi delle rispettive sensibilità nel c.d. “programma di coalizione”.
Ed e' ad esso che bisogna guardare quando si sceglie (si spera non sulla scorta di un'onda emotiva o delle boutade giornalistiche) se dare la propria preferenza all'uno oppure all'altro schieramento. Il resto, spiace, ma non conta nulla o quasi. E’ ovvio che il partito maggiore della coalizione influenzerà notevolmente il programma. Dunque, nell'alleanza che sostiene Dellai, la parte del leone spetterà al PD (e leggendo il programma lo si percepisce bene), nel centro – destra al PDL, formato da uomini di centro. Ed anche questo è bene ricordarlo....
E' per tali ragioni che ritengo che una lettura dei programmi di schieramento e sottolineo, di schieramento, sia molto costruttiva per appurare quale delle due coalizioni sia più fedele a quei valori cristiani citati da Postinghel nella sua lettera. Altrimenti, seguendo coerentemente il ragionamento del mio virtuale interlocutore, si dovrebbe affermare che, se io sostengo il programma della Lega, chi vota Dellai, sostiene il programma della sinistra becera (tipo Cogo, insomma) che appoggia il Governatore uscente.
E' evidente che ciò è una follia. Perché chi vota Dellai vota una coalizione con elementi sporadici di centro, e molto caratterizzata a sinistra, come denuncia il suo programma...ma non la sinistra.
Resta il fatto che solo un'analisi attenta dei punti programmatici dei singoli schieramenti può far riflettere in ordine ad una scelta non superficiale del prossimo Presidente della Provincia. Auspico non ci si faccia coinvolgere dall'antipatia verso l'uno o l'altro candidato, verso l'uno o l'altro partito. Ciò, che ancora poteva funzionare quindici anni fa, ora non regge più. Occorre guardare alla visione dell'uomo e della società espressa dal programma degli schieramenti.
Se si opta per una politica che guardi all'uomo, nella sua integrità, si adotti, pur con tutti i limiti del caso, la visione del centro – destra, e lo si voti domenica 9. Se, al contrario si preferisce il disastro nichilista degli ultimi dieci anni, con RU486 all’avanguardia, famiglie spesso dimenticate, e sperperi su sperperi, si appoggi ciò che ripropone Dellai con la sua sinistra – centro. Ma sia chiaro che non si sta giocando al simpatico o all'antipatico. E' in gioco il futuro del Trentino, dei trentini e della società trentina, mica balle.
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