mercoledì 14 ottobre 2009

Altra interrogazione sull'inceneritore

Trento 2/10/09

Al Presidente del Consiglio Provinciale

Giovanni Kessler

SEDE





Interrogazione



“Come mai per lo studio di fattibilità dell’inceneritore ci si è rivolti ad un esperto proveniente da fuori Regione, anziché valorizzare risorse personali locali che sono certamente all’altezza?”




Data la rilevanza del problema inceneritore, e data i rischi sulla salute dei cittadini che la realizzazione e soprattutto il funzionamento di questo comporta, la maggioranza che governa questa comunità pensato, per metterne a fuoco la fattibilità, di rivolgersi a degli esperti con lo scopo, appunto, di meglio comprendere quali siano gli effettivi rischi che questa modalità di smaltimento dei rifiuti comporta o potrebbe comportare.

Detto studio di fattibilità, reperibile sul sito del Comune di Trento e consistente in ben 232 pagine, ha visto la consulenza e la firma di cinque esperti tra i quali si segnala un noto docente dell’Università di Udine.

Assolutamente nulla contro quel docente né tanto meno contro la credibilità dell’Università di Udine, sia chiaro; solo si sottolinea la singolarità di detta consulenza quando in città la presenza di esperti di almeno pari competenza non manca.

In terra trentina, e con posti di responsabilità alta, annotiamo la presenza di persone assai esperte epidemiologia, ed in grado di avere uno sguardo d’insieme sulle malattie tumorali nel Trentino.

Ebbene, nonostante la comprovata esperienza di esperti locali, si è pensato bene di cercare consulenze altrove, addirittura in altre regioni.

Il che, se non è sospetto, suona quanto meno singolare.

Anche perché gli esperti locali , non hanno mai fatto mistero del proprio scetticismo circa la presunta non nocività delle emissioni inquinanti degli inceneritori, aspetto che incrementa ulteriormente il dubbio che le istituzioni, anziché di un’opportuna verifica delle effettive problematiche connesse all’inceneritore, si siano invece fatte promotrici di questo per partito preso.

E’ un dubbio, questo, che merita chiarimenti, anche perché in gioco, in questo caso, non c’è “una” questione politica, bensì “la” questione politica, ossia la salute dei cittadini.



Ciò premesso, si interroga l’Assessore competente per sapere:



1) sulla base di quali motivazioni per lo studio di fattibilità operato dal Comune di Trento sull’inceneritore si siano consultati esperti provenienti da fuori Regione omettendo, invece, di sentirne altri non meno titolati che risiedono a Trento;

2) se non giudica - dal momento che sono molti degli esperti locali sono assai scetticismi sull’innocuità dell’inceneritore – quanto meno singolari questo consulenze esotiche;

3) se non crede singolare che, a fronte di un dibattito scientifico tutt’ora in corso, si voglia far passare l’idea, del tutto fuorviante, di un accordo da parte degli ambienti scientifici circa la non pericolosità degli inceneritori:

4) come intende attivarsi per garantire pluralismo nel dibattito pubblico sull’inceneritore, opera che, semmai verrà realizzata, toccherà da vicino tutti i trentini e la loro salute.

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