venerdì 23 ottobre 2009

Risposta a Casanova, a proposito di un certo schematismo ecologista...

Caro de Battaglia,
leggo dal suo interessante “diario” un interevento di Casanova, prigioniero degli schematismi “razzisti” nel rappresentare la realtà politica.

La sua argomentazione è la seguente: il centrodestra (di cui sono parte, non essendo in alcun modo parte di una “destra”) caricaturale cui si fa riferimento, anche se a livello locale difende l’ambiente, non può essere un soggetto con il quale gli ambientalisti debbono avere a che fare, perché la cultura ambientalista c’è solo a sinistra. Anche se la sinistra sostiene l’inceneritore, non si può, per postulato, sostenere il centrodestra…e solo a pensarlo…fa schifo.

Ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate…

Come candidato a sindaco per il centrodestra alle ultime elezioni amministrative, ma, da sempre, nel mio attivismo socio – politico, mi sono battuto per la difesa dell’essere umano, degli animali, dell’ambiente sia che lo si voglia chiamare “creato”, sia che si lasci il campo ad un più politicamente corretto “ecosistema”. Ahimé, spesso nella coalizione che governa ormai da tre legislature con un sistema di potere difficilmente scalzabile, ho visto e sto vedendo forti disattenzioni sia verso la persona che verso il creato.

Per l’inceneritore, poi, avendo a lungo studiato il problema, ho personalmente prospettato un’alternativa reale, che considero ecologica ed economica. Ma chi governa il Comune ha fatto orecchie da mercante. E l’amministrazione, non mi pare di centro – destra!!

Certo, nella caricatura della situazione politica che la livorosa penna del mio interlocutore ha vergato, vi entrano aspetti e questioni diversissime tra di loro. Personalmente, ad esempio, considero assai importanti la salvaguardia della fauna e quella dell’ecosistema in tutte le sue forme, in modo che gli insediamenti umani possano integrarsi armonicamente con l’ambiente, come dovrebbe essere…

Ma ritengo che fulcro di tutto debba essere l’essere umano. Ad esempio, sperperare risorse pubbliche nel progetto “Life Ursus” è una prassi che si commenta da sola, specie poi quando, da parte della Giunta, ci si sente rispondere spesso che dindini per gli esseri umani…non ce ne sono.

A volte, poi, è accaduto che un certo conservatorismo ambientalista si opponesse ad una strada di fondovalle – oggi unanimemente lodata - e lasciasse ingolfarsi i paesi di smog e le strade d’incidenti mortali, causando effetti ben più deleteri di quelli d’una strisca d’asfalto. Il che più che conservatore in senso stretto è francamente pazzesco.

Ciò che mi preme più di tutto, tuttavia, è porre in luce come non si possa lasciare uccidere gli esseri umani per salvare uno scoiattolo, come paventerebbe invece il mio interlocutore. Credo che la via da seguire sia quella di tutelare entrambi, in un’armonica convivenza. Che poi ciò sia proprio della sinistra con il suo industrialismo feroce o della destra con il suo capitalismo, almeno storicamente, è una favoletta cui è francamente impossibile credere, a meno che non si contempli accanto a ciò una visione antropologica svalutativa dell’essere umano.

E che sia così mi pare è sotto gli occhi di tutti.

D’altronde, rifiutare coloro che in Trentino difendono l’ambiente soltanto perché gli stessi partiti nel resto d’Italia si comportano diversamente, non ha alcun senso. In primo luogo perché tale ragionamento potrebbe esser agevolmente ribaltato in danno alla sinistra, ma soprattutto perché se si ha a cuore l’ambiente, bisognerebbe cercare di dare una mano a chi realmente lo tutela, non a chi lo tutelerebbe secondo un ordine cosmico personale e del tutto avluso dalla realtà.

Ma, si sa, è un vetusto problema della sinistra, ben espresso dal marxista Marc Bloch: “Se i fatti contrastano con le teorie, peggio per i fatti”.

Pino Morandini

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