mercoledì 14 ottobre 2009

A proposito del povero Dante in trincea

Il povero Alighieri nella piazza che da lui stesso prende il nome ne ha viste di ogni genere. Tra guerre mondiali, sommosse, gestioni disastrose della Provincia insediata a due passi da lì, il toscanaccio con la manona puntata a nord ne sa una più di Bertoldo.

Sarà per questo che è stato messo in castigo?

Infatti che una trama di sacchi di sabbia, impalcature e scandali metallici è sorta, sotto forma d’installazione ed a spese del contribuente, tutt’intorno alla statua del poeta ed ai gironi infernali ivi richiamati.

Dante è in trincea, e noi paghiamo, insomma.

Sono passati circa novant’anni da quando gli ultimi trentini scontarono l’orrore ammassati nelle trincee, ed il contribuente, al solito, pagava..

Del resto, oggi come allora, il mondo è scosso da crisi globali che, con accenti drammatici spettrali vagano per i continenti.

La disoccupazione sale, la povertà cresce, i redditi medio – bassi sono falcidiati, bombardati da tutt’una congerie di fattori, le strutture socio – assistenziali reclamano più sostegno e mancano di personale, la previdenza sociale è sottoposta a cesoie e….udite, udite… una parte del gettito fiscale raccolto nella nostra Provincia serve per rinchiudere un monumento fra impalcature e sacchi di sabbia.

Un altro bel giro nell’assurdo, insomma. Ma, forse che tutto quel fiorire di trinceramenti attorno all’immortale figura dell’Alighieri non serva a celare al suo udito le abissali topiche che va compiendo l’amministrazione provinciale?

Chissà cosa avrebbe da dire in proposito, il nostro.

Intanto, lo sperpero continua nell’indifferenza dei molti che, in vario modo, hanno sostenuto e sostengono questa coalizione che governa Trento ed il Trentino

Forse, nemmeno una cantica dantesca servirebbe ad aprire gli orecchi di chi, per ragione di varia convenienza, s’ostina a non sentire.

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