venerdì 12 settembre 2008

Eluana ed Il Testamento Biologico (risposta ad Agostini e Grigolli)

Trento, 8 agosto 2008

Si ruzzola e si lotta, al capezzale di Eluana. si sbraita e si strepita chi in nome di questo, chi brandendo un opposto stendardo. Come se fosse la frontiera del nuovo progressismo, il corpo della ragazza viene tirato un po' di qua, un po' di là. Attorno ad esso si declamano le sciocchezza più impensabili (spesso con tono pensosamente afflitto), ed il tutto si risolve, ahimè, in un dialogo tra sordi.

Premesso il doveroso rispetto per le persone coinvolte, cui dovrebbe andare la massima solidarietà e comprensione reale e non in quanto meri inconsapevoli vessilliferi di pannelliane battaglie, mi chiedevo se ci si è resi conto d'aver completamente abbandonato la razionalità.

E me lo chiedo tuttora.

Non dubito ad esempio che Agostini e Grigolli siano mossi da considerazioni solidaristiche. Ma, mi domando se ci si renda conto che le argomentazioni che essi portano a sostegno del testamento biologico, dell'autodeterminazione terapeutica, se applicate al caso Englaro ed ai casi simili, sono del tutto contraddittorie. Si elude del tutto il problema, evidente, che il testamento biologico non si fonda su un reale atto di autodeterminazione, in quanto esso presenta tali caratteristiche al momento in cui viene messo, ma non nel momento in cui esso diviene efficace. Lo Stato, l'interprete della legge o del testamento stesso impone una volontà eteronoma al soggetto. Eteronoma perché non attuale, e presunta tale in forza di legge...non so se rendo l'idea! Uno è prigioniero delle sue determinazioni. Nel momento in cui redige un testamento biologico esso rende di fatto disponibile almeno una quota dell'autodeterminazione stessa....con buona pace della premessa che giustificava il tutto in base all'inviolabilità dei voleri del singolo in materia di cure mediche! Complimenti!!

Siccome il ragionamento non è molto di moda, ma lo è il peloso pietismo, senza entrare nel tecnicismo giuridico, mi chiedo solo se non sarebbe in contrasto con la Costituzione ricreare una volontà presunta ed indiziaria in contrasto con i reali ed ignoti volei del soggetto...

Perché sull'autodeterminazione terapeutica, nulla quaestio, ma quando, contravvenendo palesemente questo principio, si spalancano le porte ad una decisione presa da terzi in base ad una loro concezione valoriale (per lo più portata ad intendere la vita umana in senso utilitaristico), non si è nell'autodeterminazione. Si è nell'eterodeterminazione più lampante. insomma, si tratta di omicidio, cari signori...E, se il vocabolo turba le orecchie abituate alla mistificazione del reale, mi prendo volentieri l'onere di sbeffeggiare la credulità diffusa esclamando che: “Il re è nudo”.

Tra l'altro, Agostini, di che è morta Terry Schiavo, se non di fame?

Pino Morandini

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