lunedì 21 settembre 2009

Come mai, a due anni di distanza, manca l'ennesimo regolamento attuativo?

”Come mai, a due anni di distanza, manca il regolamento attuativo che consenta agli imprenditori agricoli la realizzazione di una seconda unità abitativa nell’ambito della medesima impresa ?”



A quasi due anni dall’approvazione della Legge n.1 del 2008, il regolamento attuativo previsto dal terzo comma dell’articolo 63 non è stato ancora licenziato.

Tale regolamento dovrebbe predisporre le modalità mediante le quali stabilire “i casi e le condizioni per consentire l'eventuale realizzazione di una ulteriore unità abitativa nell'ambito della medesima impresa agricola al fine di garantire la continuità gestionale, anche in presenza di ricambi generazionali, nonché per l'utilizzazione di fabbricati esistenti come foresterie per i lavoratori stagionali”, detto regolamento esecutivo non è ancora stato licenziato.

L’assoluta importanza di questo regolamento risiede nel suo ruolo di tutela e promozione della trasmissione generazionale di un’esperienza lavorativa agricola, quella agricola, che unisce tradizione e rispetto per l’ambiente.

Purtroppo, come si diceva, detto regolamento rimane tutt’ora da emanare.

Si tratta di un ritardo assai grave, anche perché è già stato istituito un apposito comitato tecnico e sono già pervenute diverse richieste che, allo stato, non possono trovare risposta proprio per la mancanza di detto regolamento.

Per questa ragione si sollecita la Giunta ad emanare quanto prima il regolamento in parola, in modo che gli imprenditori agricoli possano finalmente beneficiare di quanto la “Pianificazione urbanistica e governo del territorio” approvata prevede per loro, in modo da fornire loro un utile strumento di trasmissione generazionale del loro lavoro, lavoro che a causa dell’industrializzazione degli ultimi decenni risente non poco di un progressivo abbandono da parte dei giovani, che preferiscono sovente costruire altrove il proprio futuro.

Tra l’altro agevolare le imprese agricole e garantire loro un futuro, come ci dimostra l’esperienza intrapresa dal vicino Alto Adige, significa anche promuovere la tutela dell’ambiente, e quindi assicurare un paesaggio degno di questo nome alle nuove generazioni.









Tutto ciò premesso si interroga l’Assessore competente per sapere:



1) per quali ragioni, a distanza di appena mesi, non è stato ancora emanato il regolamento esecutivo cui la Legge n.1 del 2008, all’articolo 63, comma terzo, fa esplicito riferimento;

2) se non reputa grave detto ritardo;

3) in caso affermativo come intende attivarsi per fare in modo che quanto previsto dall’articolo 63 della Pianificazione urbanistica e governo del territorio possa trovare attuazione;

4) entro quali termini;

5) quante domande sono già pervenute al comitato tecnico;

6) quante sono già state prese in esame.

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