mercoledì 16 settembre 2009

Non ci sono alternative all’aumento di oltre 100 Euro delle rette degli studenti iscritti alle scuole professionali che usufruiscono d'un posto letto?

Al Presidente del Consiglio Provinciale

Giovanni Kessler

SEDE



Interrogazione



“Non ci sono alternative all’aumento di oltre 100 Euro delle rette degli studenti iscritti alle scuole professionali del Trentino che usufruiscono di un posto letto?”



Della crisi economica che da mesi affligge gli italiani le istituzioni trentine sembrano non interessarsi al punto che, anziché erogare sussidi, giungono talvolta col disporre aumenti.

E’ il caso della nuova disciplina transitoria che prevede l’aumento da 78 a 200 euro delle rette degli studenti iscritti le scuole professionali del Trentino che usufruiscono di un posto letto.

Dal momento che non si tratta di un semplice aumento, bensì d’una sostanziale triplicazione della retta in parola, e giacché le famiglie che iscrivono i propri figli alle scuole professionali molto spesso sono di un ceto sociale meno facoltoso rispetto a quelle che possono assicurare ai loro ragazzi studi liceali con conseguente laurea, quanto disposto dalla nuova disciplina appare francamente inaccettabile.

Tra l’altro, urge sottolineare che gli studenti iscritti alle scuole professionali, con la loro scelta di studi, si candidano a svolgere impieghi di strategica importanza per il Trentino e non solo, impieghi che la maggioranza dei loro coetanei non vuole più svolgere, ma che conservano una grande dignità e rilevanza sociale.

Tornando all’aumento della retta, ha poca importanza, come si premurano di ripetere taluni, che il nuovo sistema di tassazione preveda di fatto un rimborso tramite assegno di studio per gli studenti che, a fine anno, hanno raggiunto buoni risultati.

Il punto è che con questo nuovo sistema di tassazione, che giunge nel bel mezzo di una stagione infausta per l’economia planetaria, di fatto si costringono famiglie non facoltose che vogliono i propri figli iscritti alle scuole professionali, a sborsare anticipatamente una somma quasi triplicata rispetto a quella fissata fino ad oggi.

Sarebbe auspicabile, da parte dell’Assessore competente, una verifica approfondita di tutte le alternative possibili, in modo da evitare alle famiglie trentine che decidessero di iscrivere i propri figli le scuole professionali usufruendo di un posto letto, aumenti pesanti come quelli descritti poc’anzi.



Ciò premesso si interroga l’Assessore competente per sapere:



1) se non reputa esagerato l’aumento da 78 a 200 euro delle rette degli studenti iscritti le scuole professionali del Trentino che usufruiscono di un posto letto, ancorché temperato dalla possibilità di un rimborso tramite assegno di studio per i più diligenti;

2) se non crede che gli studenti che scelgono le scuole professionali, rispetto ai loro coinquilini indirizzati a studi liceali, compiano una scelta coraggiosa e si candidino, in un futuro prossimo, a svolgere mansioni altrimenti in abbandono ma preziose per la comunità;

3) in caso affermativo, come intende attivarsi per supportare la scelta di studio di questi giovani e delle loro famiglie.

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