mercoledì 16 settembre 2009

Interrogazione:“ Comun General de Fascia: perché non riconoscere il valore sociale della famiglia?”

Trento 15/9/09

Al Presidente del Consiglio Provinciale

Giovanni Kessler

SEDE



Interrogazione



“ Comun General de Fascia: perché non riconoscere il valore sociale della famiglia?”




L’importanza della famiglia, come documentato da molteplici studi e da innumerevoli trattazioni filosofiche, è fondamentale.

Il nucleo famigliare, infatti, non solo rappresenta l’opportunità educativa e formativa più idonea alla crescita – Tommaso d’Aquino, non a caso, la chiamava “utero spirituale” – ma costituisce anche il pilastro fondamentale della nostra società, anche sotto il profilo economico.

Nonostante i continui tentativi di ridimensionare l’importanza della famiglia, il sociologo francese Jean Stoetzel ricorda come “da più di mille anni l’essenziale struttura che caratterizza l’istituzione famigliare occidentale è rimasto inalterata: la parentela è bilaterale, l’organizzazione matrimoniale resta monogamica; il gruppo famigliare è sempre composto dalla coppia sposata e dai loro figli”.

Insomma, la famiglia è la vera protagonista della storia dell’umanità.

I Padri costituenti, ben consapevoli di questo, nella stesura della Costituzione dedicarono alla famiglia un articolo, il 29, dalla lettura del quale si evince con chiarezza come la famiglia, al pari della persona umana, sia da considerarsi entità pre-politica, da salvaguardare cioè come bene che anticipa, che viene prima della stessa Repubblica.

E nei cui confronti la Repubblica – a partire dalle pubbliche Istituzioni – ha il dovere di predisporre provvedimenti che ne valorizzino le funzioni sociali e che rimuovano gli ostacoli di ordine sociale che ne impediscono il pieno sviluppo.

Ciononostante , accade che la rilevanza anche costituzionale della famiglia sia trascurata dalla politica.

Basti ricordare che, mentre la Gran Bretagna indirizza il 6,8% della propria spesa sociale alla famiglia, la Francia il 9,2 %, la Germania addirittura il 10,2%, l’Italia è ferma ad un desolante 3,7%.

Anche in Trentino, tocca annotare, non mancano casi nei quali la famiglia sia oggetto di dimenticanza.

Uno di essi è quello del Comun General de Fascia, comprensorio Ladino di Fassa, nella cui bozza di statuto, nei primi articoli, quelli più importanti perché inerenti le finalità, manca proprio un riferimento alla famiglia.

Quello del Comun General è un precedente grave, al quale occorre porre tempestivamente rimedio per le suesposte ragioni.

Tanto più in una terra, quella di Fassa, la cui comunità si è sempre distinta per senso della famiglia e cultura dei valori e delle tradizioni locali.



Tutto ciò premesso si interroga l’Assessore competente per sapere:



1) se è a conoscenza del fatto che nella bozza dello Statuto del Comun General de Fascia sia assente, tra le finalità, la promozione sociale della famiglia ;

2) se non giudica questa una grave omissione;

3) se intende ovviare a siffatta omissione;

4) in caso affermativo, in quale modo;

5) se non reputa opportuno vigilare affinché in tutti gli statuti delle comunità di valle, la promozione della famiglia risulti tra gli obbiettivi fondamentali.



A norma di regolamento si chiede risposta scritta.

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