lunedì 21 settembre 2009

Quali aiuti eroga la P.A.T. alle famiglie che iscrivono i figli alle scuole paritarie?”







Le famiglie trentine che decidono di iscrivere i propri figli alle scuole paritarie, anziché a quelle statali, incorrono in spese talora esorbitanti. Non certo per responsabilità delle scuole paritarie, ma a causa di un sistema scolastico che non realizza a tutt’oggi una reale parità scolastica, a differenza di quanto accade in tutto il resto d’Europa, Grecia esclusa.

Si parla, per render l’idea, di rette che impegnano le famiglie per importi anche di 1.500,00 Euro all’anno, cui vanno aggiunti i costi dei pasti, e che quindi risultano spesso difficili da sostenere.

Anche perché da quel che ci è dato sapere spesso una sovvenzione di 300 euro annui a fronte di detti costi per le famiglie non certo abbienti, risulta essere di ben scarso aiuto.

Ora, ferma restando l’importanza di un valore indisponibile e fondante quale è quello dell’educazione, sarebbe tempo di capire quanto la libertà educativa, espressione cardine di un Paese che voglia dirsi compiutamente democratico, sia effettivamente tutelata e promossa da chi amministra il Trentino.

Non sostenere sufficientemente le famiglie che decidono di iscrivere i propri figli alle scuole paritarie che - lo ricordiamo, svolgono a tutti gli effetti un servizio pubblico assimilabile a quello erogato dalle scuole statali - rappresenterebbe pertanto uno sfregio alla democrazia.

Tanto più che dette famiglie sollevano le scuole statali da un peso non indifferente.

Infatti, per evidenti ragioni di capienza, queste difficilmente potrebbero ospitare tutti gli studenti oggi iscritti alle scuole paritarie.

Ne va sottaciuto che il costo di ciascuno studente frequentante questa scuola è di gran lunga inferiore al costo di uno studente che frequenta le scuole statali.

Ragion per cui urge far luce su quali forme di sussidio e sovvenzione vengono erogate dalla Provincia alle famiglie che decidono di iscrivere i propri figli alle scuole paritarie, sollecitando, qualora detti sussidi fossero inadeguati o insufficienti, un loro concreto aumento, sì da essere adeguati al fine di concretizzare davvero il c.d. diritto allo studio.



Tutto ciò premesso si interroga l’Assessore competente per sapere:



1) Quali forme di sussidio e sovvenzione eroga la P.A.T. per le famiglie che decidono di iscrivere i propri figli alle scuole paritarie ed in base a quali criteri detti sussidi o sovvenzioni vengono erogati;



2) se non ritenga urgente rivedere l’attuale sistema e garantire adeguatezza ai cennati sussidi;



3) se non reputi meritoria la scelta delle famiglie che iscrivono i propri figli alle scuole paritarie, alleggerendo così il carico alle scuole statali, che spesso già versano in situazioni difficili.

Nessun commento: