Da un lato si registra un aumento dell’età degli ospiti, la maggioranza dei quali ha dai 70 ai 90 anni, e dall’altro cresce il numero degli ospiti fortemente “disorientati”.
Pare che oggi l’81% degli ospiti delle RSA appartenga a questa categoria. Tutto ciò è veramente allarmante se si pensa che la medesima percentuale, nel ’96, era del 56%.
A ciò si aggiunta che uno su tre, fra questi ospiti disorientati, presenta di media 7- 8 patologie, il che implica la necessità di un’assistenza umana e farmacologica assai intensa.
Dobbiamo inoltre sottolineare un altro dato molto significativo, che rafforza la nostra richiesta. In media nelle varie RSA, oltre il 70% degli ospiti dipende “totalmente” dal personale Oss, sotto ogni aspetto (igiene personale, assunzione dei pasti, idratazione, ecc.)
Ora, si da il caso che entrambe queste forme prioritarie di assistenza siano disattese.
Una relazione presentata dai rappresentanti dei familiari di circa 1200 ospiti delle RSA di Trento e dintorni, in cui viene sottolineata anche l’insufficienza del personale addetto all’animazione, che riveste un servizio non da sottovalutare nella vita dell’anziano, se consideriamo che il servizio d’animazione ben studiato, può rallentare notevolmente l’aggravamento di alcune patologie.
Ma gli anziani non sono gli unici a scontare la carenza assistenziale delle RSA del Trentino: ci sono anche i malati di Alzheimer e le persone in stato comatoso, molte delle quali, come sappiamo, precipitate in quella condizione in seguito ad incidenti stradali, e pertanto ancora giovani.
In realtà, la cura sanitaria per legge dello Stato deve essere garantita, e per questo richiede un approfondito studio in ogni fascia d’età, dalla nascita in poi, in modo che non venga mai a mancare alcun supporto sia assistenziale che sanitario ad alcuno.
Questo concetto risulta sottolineato con chiarezza anche dalla LP6 del 28/5/98, che parla esplicitamente di cura della persona, di assistenza infermieristica, di fisioterapia riabilitativa, e di servizio di animazione.
Il punto è un altro: urge una immediata revisione dei parametri d’assistenza che possa, in seguito ad un’adeguata indagine che metta in luce le urgenze non procrastinabili, ridisegnare l’impianto assistenziale e sanitario delle case di riposo.
I rappresentanti dei familiari delle RSA del Trentino, alla luce delle sopraindicate mancanza, da tempo hanno chiesto a gran voce la necessità di un intervento, ottenendo solo correttivi insignificanti inidonei alla risoluzione del problema.
Il peggioramento della situazione nelle case di riposo, come ricordato poc’anzi, impone alle istituzioni di mettersi subito all’opera per assicurare ai cittadini più bisognosi un’assistenza finalmente compiuta sul piano sanitario ed in grado di far percepire loro il calore rassicurante della carità.
Ciò premesso il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento impegna la Giunta a:
- istituire un tavolo di confronto permanente tra i responsabili della sanità provinciale e i familiari dei pazienti ricoverati nelle RSA;
- attuare in tempi rapidi una revisione completa dei parametri d’assistenza fissati undici anni or sono;
- predisporre provvedimenti volti a risolvere in tempi rapidi e mediante l’adeguata assistenza, l’annosa questione dei pazienti disorientati;
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