Peccato che il dettato di questa Legge, in vigore oramai da due anni, sia rimasto lettere morta, essendo a tutt’oggi disatteso e sprovvisto di regolamento di esecuzione.
A fare le spese di tutto ciò sono strutture di primo livello, come il nido interaziendale “Scarabocchio”, che ospita circa trenta bimbi – e quindi utilizzato da numerose famiglie che vede impiegato personale particolarmente qualificato.
L’assenza, a distanza di oltre due anni dall’approvazione del provvedimento legislativo, del suo regolamento di esecuzione – che, com’è notorio, ne consente la pratica attuazione e senza il quale la legge rimane sulla carta – ha dello scandaloso, tanto più quando, come in questo caso, i ritardi gravano su servizi di primaria importanza, quali sono quelli di assistenza all’infanzia.
Si rileva, tra l’altro, come il nido in questione (“Scarabocchio”), per quanto privato, eroghi il proprio servizio con le medesime modalità e rappresentando gli stessi requisiti previsti per gli asili-nido pubblici: così è nel rapporto numerico tra educatrici e bambini e per i correlati requisiti professionali, previsti dall’art. 6 del testo coordinato della deliberazione della giunta provinciale n. 1892 dell’1-8-2003, previsto dalla L.p. n. 4/2002; nel contenuto del progetto educativo riguardante tutte le strategie operative e i riferimenti seguiti nel quotidiano lavoro dei nidi; nel servizio di cucina; negli spazi, i quali rispondono ai requisiti previsti dagli artt. 1,2,3,4,5 e 6 del “B.1 Requisiti strutturali e criteri per la realizzazione” del succitato testo coordinato; nel dimensionamento, conforme ai requisiti definiti dal testo coordinato della delibera della giunta provinciale n. 1892 dell’1-8-2003, previsto dalla L.p. 4/2002; nella presenza della pedagogista per almeno 20 ore mensili.
Al punto che “Città Futura” ha ottenuto l’accreditamento per la gestione del servizio da parte della Provincia (V. lettera PAT 8/6/2006 e determinazione del dirigente). Ed il nido interaziendale “Scarabocchio”, gestito da “Città futura”, è certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001 2000 e la norma UNI 11034.
Non solo.
Esso configura, nel panorama concernente i servizi all’infanzia, una pregevole ed utile novità, in quanto articola la propria attività anche come nido interaziendale. E ciò costituisce un’ulteriore risorsa, in quanto le aziende ci mettono anche del loro.
Ciò nonostante il suo bilancio risente pesantemente del mancato convenzionamento, causato dalla mancanza del regolamento di esecuzione.
Tutto ciò premesso, si interroga l’Assessore competente per sapere:
- per quali ragioni, a distanza ormai di due anni, manca ancora il regolamento di esecuzione di cui in premessa, condizione indispensabile per il convenzionamento tra ente pubblico e nido “Scarabocchio”, assolutamente necessario affinché lo stesso possa proseguire il proprio prezioso servizio;
- se non giudica assai grave un simile ritardo;
- se non ritenga utile attivarsi immediatamente per porre rimedio a detto ritardo;
- entro quale termine il succitato regolamento sarà disponibile.
A norma di regolamento si chiede risposta scritta.
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