Osservazioni sul regolamento attuativo della L.p. 15/2005
A mio avviso, sono tre le cose che meritano una profonda revisione del regolamento in oggetto:
1. Lo striminzito valore I.C.E.F per la permanenza
2. Il forte peso del valore I.C.E.F. applicato ai pensionati per il calcolo del canone
3. L’eccesso di superficie
- Tutti coloro che risultino con un valore I.C.E.F. superiore a 0,34 non hanno diritto al rinnovo del contratto di locazione e quindi alla permanenza (art. 16 del regolamento).
Si salvano soltanto gli invalidi, se superano il 75% e gli ultrasessantacinquenni.
Questi possono permanere anche se superano lo 0,34 (articolo 17 del regolamento).
- La cosa negativa che balza immediatamente agli occhi è l’impatto sociale del provvedimento, che colpisce soprattutto i pensionati!
Chiariamo con un esempio.
a) Due pensionati il cui reddito annuale è di 18.363,00 euro netti (compresa la tredicesima) configurano questo quadro alla stregua del regolamento:
18.363,00 (= I.C.E.F. 0.34)
18.363 – 5% = 17.444 x 25.7% (incidenza canone) = 4.483 canone annuo : 12 = 373 a mese; a questo vanno aggiunte le spese condominiali (circa 105,00 euro al mese) + l’eccesso di superficie, che per circa 30 mq. corrisponde a 40,00 euro (se firmano di cambiare alloggio).
Riepilogando: i due pensionati pagheranno euro 373,00 + 105,00 + 40,00= 518,00 euro al mese
(a fronte di 1.530,00 euro, che in due portano a casa)
b) Se invece si tratta di due lavoratori, alle stesse condizioni dei pensionati, il
discorso cambia.
Due lavoratori il cui reddito annuale è di 18.520,00 euro netti (compresa la tredicesima) prospetta, alla luce del regolamento, la seguente situazione:
18.520,00 = (I.C.E.F. 0,21)
18.520,00 - 10% 16.670,00 x 15,2% (incidenza canone) = 2.533,00 canone anno : 12 = 211,00 a mese
Riepilogando: i due lavoratori pagheranno euro 211,00 + 105,00 + 40,00= 356,00 al mese
(a fronte di 1.540,00 euro, che in due portano a casa)
Traspare l’enorme differenza di trattamento fra il pensionato e il lavoratore a parità di reddito con le stesse qualità di alloggio; il pensionato con 1.530,00 euro paga 518,00 al mese, il lavoratore con 1.540,00 euro paga 356,00 al mese.
Il pensionato riceve 157,00 euro in meno del lavoratore in un anno e paga 162,00 euro in più del lavoratore al mese.
3. Eccesso di superficie.
Per arrivare ai 9.000 alloggi promessi in 10 anni, questo è il modo:
- L’operazione permette di arrivare al primo risultato dei 3.000 alloggi “di risulta” prevista dall’articolo 12 del regolamento, che obbliga l’inquilino a pagare l’eccesso di superficie rispetto al numero dei componenti il suo nucleo familiare.
Spiego la cosa in cifre:
- 5.047 nuclei familiari occupano alloggi con superficie maggiore di quella definita idonea.
- 62.000 sono i metri quadrati che risultano in eccesso in provincia di Trento.
-
- Per altri 3.000 alloggi promessi 1.200 sono stati programmati da I.T.E.A. ancora lo scorso anno (somma impegnata e coperta dal mutuo e prestito obbligazionario già in essere); l’eventuale costruzione di nuovi alloggi si riduce a 1.800 in dieci anni (e non più a 3.000).
Con riferimento ai restanti 3.000 alloggi a canone moderato, che dovrebbe costruire la Società per Azioni in dieci anni, rimangono forti dubbi. Infatti, a meno che gli stanziamenti della P.A.T. non aumentino (ma per far ciò dovranno aumentare ulteriormente i canoni agli inquilini), pare assai improbabile la loro costruzione.
Cons. Pino Morandini
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