venerdì 16 maggio 2008

Conferenza stampa sul regolamento attuativo l.p. 15/05 in materia I.T.E.A.

Osservazioni sul regolamento attuativo della L.p. 15/2005

A mio avviso, sono tre le cose che meritano una profonda revisione del regolamento in oggetto:

1. Lo striminzito valore I.C.E.F per la permanenza

2. Il forte peso del valore I.C.E.F. applicato ai pensionati per il calcolo del canone

3. L’eccesso di superficie

  1. Tutti coloro che risultino con un valore I.C.E.F. superiore a 0,34 non hanno diritto al rinnovo del contratto di locazione e quindi alla permanenza (art. 16 del regolamento).

Si salvano soltanto gli invalidi, se superano il 75% e gli ultrasessantacinquenni.

Questi possono permanere anche se superano lo 0,34 (articolo 17 del regolamento).

  1. La cosa negativa che balza immediatamente agli occhi è l’impatto sociale del provvedimento, che colpisce soprattutto i pensionati!

Chiariamo con un esempio.

a) Due pensionati il cui reddito annuale è di 18.363,00 euro netti (compresa la tredicesima) configurano questo quadro alla stregua del regolamento:

18.363,00 (= I.C.E.F. 0.34)

18.363 – 5% = 17.444 x 25.7% (incidenza canone) = 4.483 canone annuo : 12 = 373 a mese; a questo vanno aggiunte le spese condominiali (circa 105,00 euro al mese) + l’eccesso di superficie, che per circa 30 mq. corrisponde a 40,00 euro (se firmano di cambiare alloggio).

Riepilogando: i due pensionati pagheranno euro 373,00 + 105,00 + 40,00= 518,00 euro al mese

(a fronte di 1.530,00 euro, che in due portano a casa)

b) Se invece si tratta di due lavoratori, alle stesse condizioni dei pensionati, il

discorso cambia.

Due lavoratori il cui reddito annuale è di 18.520,00 euro netti (compresa la tredicesima) prospetta, alla luce del regolamento, la seguente situazione:

18.520,00 = (I.C.E.F. 0,21)

18.520,00 - 10% 16.670,00 x 15,2% (incidenza canone) = 2.533,00 canone anno : 12 = 211,00 a mese

Riepilogando: i due lavoratori pagheranno euro 211,00 + 105,00 + 40,00= 356,00 al mese

(a fronte di 1.540,00 euro, che in due portano a casa)

Traspare l’enorme differenza di trattamento fra il pensionato e il lavoratore a parità di reddito con le stesse qualità di alloggio; il pensionato con 1.530,00 euro paga 518,00 al mese, il lavoratore con 1.540,00 euro paga 356,00 al mese.

Il pensionato riceve 157,00 euro in meno del lavoratore in un anno e paga 162,00 euro in più del lavoratore al mese.

3. Eccesso di superficie.

Per arrivare ai 9.000 alloggi promessi in 10 anni, questo è il modo:

- L’operazione permette di arrivare al primo risultato dei 3.000 alloggi “di risulta” prevista dall’articolo 12 del regolamento, che obbliga l’inquilino a pagare l’eccesso di superficie rispetto al numero dei componenti il suo nucleo familiare.

Spiego la cosa in cifre:

- 5.047 nuclei familiari occupano alloggi con superficie maggiore di quella definita idonea.

- 62.000 sono i metri quadrati che risultano in eccesso in provincia di Trento.

- 62.000 metri quadri per il valore medio stimato di c.a. 1.800 euro al mq. (= oltre 111 milioni di euro) producono un rendimento 4,5% di oltre 5 milioni di euro. Il 20% di questi (cioè un milione di euro) sarà il ricavo annuo che la Provincia riceve dagli inquilini senza fare nulla..

- Per altri 3.000 alloggi promessi 1.200 sono stati programmati da I.T.E.A. ancora lo scorso anno (somma impegnata e coperta dal mutuo e prestito obbligazionario già in essere); l’eventuale costruzione di nuovi alloggi si riduce a 1.800 in dieci anni (e non più a 3.000).

Con riferimento ai restanti 3.000 alloggi a canone moderato, che dovrebbe costruire la Società per Azioni in dieci anni, rimangono forti dubbi. Infatti, a meno che gli stanziamenti della P.A.T. non aumentino (ma per far ciò dovranno aumentare ulteriormente i canoni agli inquilini), pare assai improbabile la loro costruzione.

Cons. Pino Morandini

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