venerdì 16 maggio 2008

Le Ragioni della Scienza

Trento, 2 luglio 2007

In una recente intervista al Corriere del Trentino, il presidente della Fondazione Kessler, il cattolico Andrea Zanotti, ha affermato che il papa "ha più volte affermato che con le ragioni della scienza egli non intende trovare spazio per un colloquio". Si tratta a mio parere di una affermazione non vera, gratuita e superficiale.

Anzitutto, per il fatto che "le ragioni della scienza" non si capisce quali siano e chi le stabilisca; in secondo luogo, perché una simile affermazione ignora totalmente la differenza tra scienza e tecnica, tra scienza e scientismo, e dà per scontata una assoluta autonomia, oltre che omogeneità, del sapere scientifico, che invece è vincolato, come ogni cosa, alla verità e al bene. Pensatori di tutte le epoche, non necessariamente cattolici, hanno messo in luce la possibilità che in nome della scienza si compiano aberrazioni; che la scienza venga utilizzata come giustificazione per operazioni e legislazioni disumane. Senza ricorrere al classico esempio della bomba atomica e delle armi tecnologiche di distruzione di massa, basti pensare agli antropologi e agli eugenisti dell'ottocento e della prima metà del novecento, spesso biologi e medici di fama, che sostenevano l'esistenza di razze superiori ed inferiori, valutavano il valore delle persone in base a presunti quozienti di intelligenza, stabilivano la necessità di dover sterilizzare o rinchiudere in manicomi presunti "esseri inferiori", barboni, poveri, immigrati….

Anche oggi in nome della scienza, abusando in realtà di una nobile parola, vi sono sostenitori della clonazione, dell'aborto selettivo, di modalità assolutamente disumane di fecondazione artificiale, ecc. Il papa si oppone a questo, non alla scienza. Lo fa in nome di valori che non sono misurabili né quantificabili in laboratorio: la libertà, la dignità umana, l'unicità e l’irripetibilità di ogni essere umano.

Abbiamo replicato Dolly, producendo un mostro malato e destinato a morte prematura; stiamo provando anche con l'uomo, sterminando in ogni tentativo parecchie decine ed in qualche caso centinaia di embrioni umani, prodotti prelevando ovuli in grande quantità soprattutto dalle donne del terzo mondo, con notevoli conseguenze sul loro fisico; creiamo in laboratorio ibridi e chimere, mescolando dna umano e animale; selezioniamo gli embrioni, per scartare e quindi eliminare il maschio o la femmina, a seconda del nostro capriccio; produciamo pillole che in teoria allungherebbero l'età fertile della donna, ed in realtà espongono la donna stessa e i nascituri a conseguenze che non conosciamo, ma secondo molti scienziati piuttosto nefaste…. E' questa la "scienza" su cui non si può discutere? Il feticcio da adorare senza esercitare il nostro spirito critico?

Cons. Pino Morandini

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