venerdì 16 maggio 2008

Sull'assenso del Governo Italiano (nella persona del Min. Mussi) alla ricerca sulle cellule staminali embrionali

Trento, 31 maggio 2006

La dichiarazione con cui ieri l'Italia, attraverso il Ministro per la Ricerca e l’Università, ha di fatto sbloccato il Progetto di impiegare denaro comunitario per l'uso distruttivo di embrioni umani nella ricerca scientifica, é stata gravemente lesiva della volontà popolare manifestata nella consultazione referendaria del giugno 2005; e comunque inopportuna.

Per le seguenti ragioni scientifiche, etiche, giuridiche e politiche:

1. Dal punto di vista scientifico non é certo il caso di dimostrare ancora una volta l'identità umana dell'embrione umano sin dalla fecondazione. Basti ricordare i ripetuti pareri del Comitato Nazionale di Bioetica Italiano emanati il 22/6/1996 sullo statuto dell'embrione, il 11/4/2003 sull'uso di cellule staminali e embrionali, il 15/7/2005 sul cd "ootide"e il 18/11/2005 sulla adottabilità degli embrioni residui a seguito di procreazione artificiale.

In coerenza con i documenti del CNB, l'articolo 1 della Legge 40/2005 riconosce al concepito il carattere di soggetto titolare di diritti, e piú recentemente l'articolo 4 della Legge 23/2/2006 n. 78 ha riconosciuto la presenza di un corpo umano fin dal concepimento.

D'altronde le ricerche che utilizzano cellule staminali cd "adulte" (comunque non tratte da embrioni generati artificialmente ed esistenti fuori dal corpo materno) hanno dato e stanno fornendo ancora risultati assai positivi per obiettivi terapeutici, mentre le ricerche su cellule di embrioni non impiantati non hanno portato ad alcun risultato nonostante l'ingente impegno di fondi. Pertanto é ingiustificato stornare danaro da una direzione molto promettente per imboccare strade che l'esperienza dimostra avere sbocchi quanto mai incerti.

2. La sperimentazione distruttiva sull'essere umano è eticamente intollerabile perchè contrasta insuperabilmente con il rispetto della dignità umana. La Convenzione di Oviedo stabilisce che gli interessi della scienza e della società non debbano mai prevalere su quelli dell'essere umano. Viceversa ciò accade quando l'embrione é trasformato in materiale da esperimenti. E' appena il caso di osservare che la sperimentazione embrionale è cosa ben diversa dalla eliminazione di viventi come può avvenire nei casi di legittima difesa o qualora sia supposto uno stato di necessità.

3. Dal punto di vista giuridico, va sottolineato che i Fondi Europei provengono anche da Stati Membri il cui ordinamento non consente la sperimentazione embrionale, giudicata lesiva di un diritto umano fondamentale. Perciò non é giusto il coinvolgimento nelle iniziative comunitarie che utilizzano vite umane.

4. In ogni caso una decisione così grave avrebbe meritato la preventiva valutazione del Consiglio dei Ministri. Sarebbe stato quanto mai opportuno anche un preliminare ed esauriente dibattito in Parlamento.

Cons. Pino Morandini

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