Trento, 19 novembre 2006
A fronte di alcuni commenti sulla strage di Nassiriya.
Solidarietà ai familiari delle vittime e all’Arma dei Carabinieri.
Lascia sgomenti il commento di basso profilo che taluno ha inteso formulare nei confronti delle vittime di Nassiriya. Esso si commenta da solo. La migliore replica sono i fatti. Da un lato, il sacrificio della vita di persone impegnate in missione di pace, che si adoperavano per la stabilità e per la sicurezza dell'Iraq, nella giustizia e nel rispetto dei diritti umani e per il ristabilimento della democrazia. Sacrificio di operatori di pace, che hanno versato il proprio sangue nell’adempimento di un servizio diretto a garantire la pace in un territorio dilaniato dalla violenza. D’altro lato, la solidarietà di tutte le forze politiche, a partire dalle più alte cariche dello Stato.
Di fronte a simili commenti, l'aggressione che hanno subito i nostri militari ci tocca ancor più nel profondo perché fa prevalere ragioni ideologiche sul dolore straziante dei familiari. Per questo è estremamente importante che in questi momenti di profonda angoscia sia i familiari delle vittime sia l'Arma dei Carabinieri possano sperimentare tutta la solidarietà possibile. Ad essi pertanto esprimo sinceri sentimenti di vicinanza, umana e cristiana.
Cons. Pino Morandini
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