venerdì 16 maggio 2008

Lettera a "L'Adige" a proposito del c.d. "Pacchetto Famiglia"

Trento, 26 marzo 2007

Egregio Direttore,

nel ringraziarla per l’ospitalità, faccio presente di riconoscermi pienamente nella fondata protesta che il signor Alessio Colussi formula dalle pagine de “L’Adige” relativamente alla cancellazione, a mo’ di colpo di spugna, dell’assegno di natalità, che il “vecchio” Pacchetto Famiglia prevedeva – e la Regione erogava – fin dal primo figlio.

La ragione non sta nel fatto che è stata abrogata una mia proposta (se mi si dimostra la sua inutilità, sono disposto a convenire), ma che in tal modo si è consumata una grande ingiustizia sociale. Infatti non erogare nulla a fronte del primo figlio significa spesso colpire le famiglie con un solo genitore (e quindi ancor più deboli) e comunque negare il valore sociale del figlio (ricchezza ed investimento per l’intera società) e soprattutto non dare segnali di incoraggiamento alle giovani famiglie, tantopiù nell’attuale “inverno demografico”.

Ho riproposto l’assegno dal primo figlio e tra non molto il Consiglio provinciale discuterà la proposta.

E’ stato inoltre negato, con l’abrogazione del Pacchetto Famiglia, l’assegno di cura (mensilmente erogato al genitore che accudiva a casa il figlio) e la pensione casalinghe.

Istituti, entrambi, la cui valenza sociale è sotto gli occhi di tutti. Anche questi, caro Colussi, sono i risultati, che ho esperimentato particolarmente amari, del cambio di colore dell’Amministrazione provinciale e regionale.

Cordialità.

Cons. Pino Morandini

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