Trento, 26 marzo 2007
Egregio Direttore,
nel ringraziarla per l’ospitalità, faccio presente di riconoscermi pienamente nella fondata protesta che il signor Alessio Colussi formula dalle pagine de “L’Adige” relativamente alla cancellazione, a mo’ di colpo di spugna, dell’assegno di natalità, che il “vecchio” Pacchetto Famiglia prevedeva – e la Regione erogava – fin dal primo figlio.
La ragione non sta nel fatto che è stata abrogata una mia proposta (se mi si dimostra la sua inutilità, sono disposto a convenire), ma che in tal modo si è consumata una grande ingiustizia sociale. Infatti non erogare nulla a fronte del primo figlio significa spesso colpire le famiglie con un solo genitore (e quindi ancor più deboli) e comunque negare il valore sociale del figlio (ricchezza ed investimento per l’intera società) e soprattutto non dare segnali di incoraggiamento alle giovani famiglie, tantopiù nell’attuale “inverno demografico”.
Ho riproposto l’assegno dal primo figlio e tra non molto il Consiglio provinciale discuterà la proposta.
E’ stato inoltre negato, con l’abrogazione del Pacchetto Famiglia, l’assegno di cura (mensilmente erogato al genitore che accudiva a casa il figlio) e la pensione casalinghe.
Istituti, entrambi, la cui valenza sociale è sotto gli occhi di tutti. Anche questi, caro Colussi, sono i risultati, che ho esperimentato particolarmente amari, del cambio di colore dell’Amministrazione provinciale e regionale.
Cordialità.
Cons. Pino Morandini
Nessun commento:
Posta un commento