venerdì 16 maggio 2008

Don Antonio Dusini: con i deboli nel cuore

Don Antonio Dusini: con i deboli nel cuore

Egregio Direttore,

grazie per l’ospitalità che vorrà dare a questi miei brevi pensieri, per introdurre quel mondo di esperienze forti, di solidarietà vissuta e di preghiera convinta che la vita di don Antonio Dusini schiudeva a chiunque lo incontrasse. Il quale, preso da esse per mano, si sentiva trasfigurare in un universo fatto di desiderio di giustizia, di sofferenza donata, di affetto condiviso – a partire dai più deboli – purtroppo spesso ignoto ai nostri tempi.

Ne sanno qualcosa i ragazzi dell’A.N.F.F.A.S. con le loro famiglie; i giovani e meno giovani ROM e SINTI; soprattutto gli ospiti della “Piccola Opera” di Levico, preziose perle incastonate nella grande famiglia umana che, assieme ai loro cari hanno, per più di 25 anni, goduto del conforto spirituale ed umano e dell’amicizia sincera ed arguta che don Antonio elargiva generosamente. Assai meno compreso, invece, da qualche membro del Consiglio di amministrazione di quell’opera, incapace di cogliere l’essenza del Suo apostolato tra i deboli, a costo di osteggiare i forti per difendere quelli.

Eccellente negli studi (al punto di venire spesso invitato a trascurare i libri per non scavare un eccessivo divario con gli altri) ed al contempo splendente in umiltà (le sue “gesta” mai sono trapelate dalle sue parole). Naturale che, costretto a letto negli ultimi mesi, si alternassero al suo capezzale centinaia e centinaia di persone di ogni tipo e di ogni età, simbolo di una testimonianza che si riflette non solo su di un piano meramente umano, ma pure su di un versante salvifico-esistenziale, segno di un Amore e di una Grazia più grandi. Grazie di cuore, don Antonio.

Cons. Pino Morandini

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