venerdì 16 maggio 2008

Risposta a Pinter sui "D.I.C.O."

Trento, 29 maggio 2007

Il consigliere Pinter, nel suo articolo sulla cosiddetta
omofobia, se la prende come di consueto con la Chiesa e le gerarchie
ecclesiastiche. Probabilmente non ha ancora digerito l'incredibile
affluenza di piazza san Giovanni, nel giorno del Family Day, non di
preti, ma di famiglie, bambini, giovani… Del resto è bene ricordare che
il giorno prima di questa manifestazione il quotidiano comunista
Liberazione titolò a tutta pagina: "Famiglia assassina". Il giorno
dopo, i giornali di sinistra, come Repubblica, hanno iniziato ad
adottare una strana parola, un assurdo neologismo, "familismo", al solo
scopo di denigrare quella struttura di affetti e di legami in cui ogni
uomo naturalmente cresce e a cui ogni uomo aspira. Familismo infatti fa
rima con comunismo, nazismo, liberismo, cioè con brutte cose, e la
famiglia, per troppi, è proprio qualcosa di brutto.

In realtà, non è così: la famiglia é il luogo in cui ognuno viene accolto, in cui trova conforto, aiuto, solidarietà, in cui cresce e impara ad
affrontare la vita…Se questo non sempre succede, è proprio perchè alla
naturale debolezza e fragilità degli uomini si aggiunge uno stato che
fa di tutto per boicottare la famiglia, e soprattutto una cultura che
cerca di insinuare nelle giovani generazioni l'idea che l'amore per
sempre non esista, che la famiglia sia qualcosa di oppressivo, di
impossibile, quando non di sbagliato…

Ricorda, caro Pinter, i compagni comunisti, che pochi decenni fa definivano la famiglia "camera a gas", o cose
simili? Non tutti, certamente! Prima che i comunisti di un tempo si
trasformassero in radicali sotto mentite spoglie, anche tra i comunisti
esisteva, per lo più, una forte fiducia nel matrimonio.

Oggi invece l'unica proposta che proviene da sinistra sono i DICO: un modello di
matrimonio leggero, disimpegnato, in cui siano previsti diritti, ma non
doveri, in cui la responsabilità che i coniugi si assumono nei
rispettivi confronti e nei confronti di un figlio, sia ridotta al
minimo. Ma quanti sono coloro che ricorrerebbero ai DICO? Pinter parla
di "milioni di coppie", evidentemente non conoscendo la realtà. Tutte
le cifre danno la presenza in Italia di oltre 14 milioni di coppie
sposate, e di solo 500.000 coppie di fatto (A.L. Zanetta, Le nuove
famiglie, Il Mulino). Tra queste ultime, molte non hanno alcuna
intenzione di ottenere riconoscimenti da parte dello stato, mentre
altre convivono in attesa di matrimonio, spesso proprio perché
impossibilitate a sposarsi per l'alto costo delle case, per gli scarsi
sostegni che la nostra società offre loro. E' questo il terreno su cui
muoversi: aiutare le coppie a potersi assumere un impegno vero e
fondato!

Quanto infine alle coppie omosessuali, parlare continuamente
di "omofobia" è un altro stratagemma elettorale, politico, come la
sparata sui "milioni di coppie conviventi". Chi si oppone all'idea di
un matrimonio tra persone dello stesso sesso, non ha paura di nessuno,
e non odia nessuno: semplicemente crede che il matrimonio sia qualcosa
che riguarda due persone di sesso diverso, capaci di realizzare il
proprio amore anche procreando. E crede che un bambino abbia diritto ad
avere due genitori, quelli naturali: un uomo e una donna. La situazione
della Spagna, in cui una coppia di due uomini può comperare un ovulo di
donna in una banca degli ovuli, affittare un utero, e prodursi, così,
un bambino, è, semplicemente, antiumana.

Pino Morandini

Nessun commento: