Egregio Direttore,
grazie per l’ospitalità che vorrà dare a questi miei brevi pensieri per introdurre quel mondo di autentica solidarietà e di fede vissuta che la vita di Rina Menghini apriva a chiunque la incontrasse. Il quale, preso da essa per mano, si sentiva trasportare in un universo fatto di attenzione agli ultimi, dai bambini non ancora nati a quelli di scuola materna, che ha educato negli anni; di sforzo organizzativo e culturale per qualificare sempre più il volontariato, come testimoniano centinaia di corsi base da lei organizzati; di preghiera quotidiana per dotare di significato il servizio.
Ne sanno qualcosa gli operatori dell’A.V.U.L.S.S.; i volontari di O.A.R.I.; i frequentatori della pastorale per l’uomo che soffre, la Consulta diocesana della salute, ecc. Soprattutto ne sanno qualcosa le migliaia di persone non autosufficienti, sofferenti, sole, che in questi decenni hanno goduto dell’assistenza calda e premurosa dei volontari provenienti dai corsi voluti ed organizzati tenacemente e minuziosamente da Rina.
Ti ricordo schietta, caparbia, fiera; affezionatissima al “tuo” O.A.R.I., instancabile nel lavoro, anche oltre il limite della resistenza fisica. Ti ricordo “dama “ a Lourdes, a servizio dei malati, dirigente nazionale di O.A.R.I. e A.V.U.L.S.S., attiva partecipante al recente Convegno ecclesiale di Verona (dove casualmente abbiamo condiviso lo stesso gruppo di lavoro). Ma soprattutto ti ricordo fedele al “tuo” Gesù in modo radicale e sereno, sia nella gioia che nel dolore. A dire la letizia del cuore di chi sceglie liberamente di seguire Cristo. Annoto, a riprova, la dignità e la fierezza dimostrate anche nelle ultime ore della tua vita terrena. Goditi ora la Luce del volto di Dio, che hai ampiamente meritato.
Trento, 7 maggio 2007
Pino Morandini
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