venerdì 16 maggio 2008

Replica ai giornali sull'U.D.C.

Trento, 4 settembre 2007

Note in ordine alle pubblicazioni giornalistiche di questi ultimi giorni (“Perché Morandini ce l’ha con l’U.D.C.?” ) - (L’Adige del 3/9/07); (“Una lista Morandini sarebbe una delusione”) - (Il Trentino del 4/9/07).

Stucchevoli nel metodo, falsi nei contenuti.

Metodo: la codardia del non fermarsi di persona o dell’inventare qualche nome (chi è Sergio Alessandrini?) ed il fatto di dare per vero tutto quanto pubblicato e non contattare Morandini subito per le vie brevi prima di andare sulla stampa. Come del resto lui ha fatto lo stesso giorno in cui è apparsa la notizia, tendenziosa, circa una sua lista personale, telefonando al Segretario provinciale dell’U.D.C.

Contenuti: falsi i voti parlano chiaro: non Morandini entrato in Consiglio grazie all’U.D.C., ma viceversa. Del resto, fu l’U.D.C. ad insistere con Morandini perché candidasse con loro. Lui accettò perché ritenne coerente simile scelta, in quanto alternativa alla sinistra. Lui infatti proveniva dal C.D.U., unitosi con il C.L.D., nell’U.D.C.

La coerenza politica del suo comportamento è avvalorata dai fatti e da tutti riconosciuta: nel 1996, per non governare con la sinistra, è uscito dalla Giunta provinciale (di cui era Vicepresidente ed Assessore alla Sanità). A tuttoggi sta portando avanti nell’U.D.C., e contro la maggioranza del partito, la linea coerente della fedeltà al mandato ricevuto dagli elettori e della lealtà con cui gli alleati (centro-destra): a fronte dell’atteggiamento quantomeno ondivago (è un eufemismo) della parte dell’U.D.C. che ha vinto il Congresso.

Chi manca di rispetto agli iscritti del partito non è chi tiene simili corretti comportamenti politici, bensì chi, violando il patto con gli elettori (sia nelle elezioni provinciali che in quelle politiche. l’U.D.C. era nel centro-destra), intende percorrere altre alleanze.

Il Cons. Morandini inoltre, oltreché per la linearità del suo comportamento politico, si è distinto per gli altri ideali per cui si è sempre battuto. A riprova di ciò, a mò di esempio, sta la considerazione che da anni, nel fare politica, ci sta perdendo finanziariamente rispetto quanto percepirebbe ritornando alla propria professione.

Quanto alle nuove generazioni, se il “nuovo” è quanto è emerso da certo giovanilismo nel corso di alcune fasi congressuali o pre-congressuali, ivi compreso il comportamento tenuto in qualche seggio elettorale…, ci si conferma come la vera novità della politica sia espressa da ben altro e assai spesso prescinda da dati anagrafici….

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