Trento, 13 marzo 2008
Nei giorni scorsi sulla stampa locale è apparsa la presa di posizione di sei medici di base di Arco contrari, come richiesto dal locale Circolo Ricreativo Culturale, ad usufruire per le loro prestazioni dell’ambulatorio comunale di Vigne. Il portavoce mi è sembrato che fosse stato il dottor Josef Jorg, vicesindaco di Arco e segretario per il Trentino della Federazione Italiana Medici di Famiglia. Secondo quanto scritto dai giornalisti presenti all’incontro,è stato abbinato il mio nome alla lodevole iniziativa del Circolo Ricreativo, tant’è che una testata ha tra l’altro riportato: “Sul carro della protesta è salito il consigliere provinciale U.d.c. Pino Morandini, che sul tema ha presentato un’interrogazione…”. Debbo precisare che il sottoscritto è intervenuto autonomamente su segnalazione di diversi amici e conoscenti della zona del Romarzollese, non di dirigenti di detto Circolo, al fine di sostenere nelle sedi competenti - come puntualmente avvenuto in Consiglio provinciale - per eliminare una situazione di disagio in cui versano molte persone di quella zona. La mia presenza nella sede del Circolo all’inizio della sottoscrizione era a titolo personale, quale segno tangibile della bontà di tale iniziativa. Come è mia consuetudine, ritengo mio dovere primario di cittadino e di politico sostenere in prima persona simili fatti, perché interessano direttamente la comunità, non certo per ragioni elettorali.
E’ dunque completamente autonoma, senza alcun minima influenza del sottoscritto, l’iniziativa del Circolo Ricreativo e Culturale di Romarzollo di richiedere il ritorno dei medici di base all’ambulatorio comunale presso la Casa sociale di Vigne. Essa è solo il recepimento di sacrosante esigenze della popolazione di Romarzollo. Lo confermano le oltre duemila firme dei residenti in calce ad una petizione. Essa è stata comunicata tramite lettera al sindaco di Arco Renato Veronesi ed al vicesindaco Josef Jorg, che è medico di base, e che ritiene inutile fare ambulatorio a Vigne. L’unico scopo del Circolo Ricreativo e Culturale di Romarzollo è quello di contribuire a migliorare concretamente l’assistenza sanitaria di base, molto sentita dalle diverse migliaia di residenti nel territorio arcense. Come è noto, la non operatività dell’ambulatorio comunale di Vigne (voluto qualche anno fa dall’allora comitato di partecipazione) costringe gli abitanti della zona a recarsi ad Arco per le proprie esigenze sanitarie, anche per una semplice ricetta. E ciò richiede due viaggi tra la richiesta del documento ed il ritiro. Da amministratore comunale, il vicesindaco dottor Jorg, conosce le difficoltà del recarsi ad Arco dalle tre frazioni di Romarzollo (Chiarano, Vigne e Varignano) per coloro che, e sono numerosi, non dispongono di automobile. Se poi si tratta di persone anziane, le difficoltà aumentano. L’alternativa all’automobile, come sicuramente sa il vicesindaco, non è certamente il carente servizio di autobus urbano, che costringe la gente a notevoli perdite di tempo, valutabili in ore. Non intendo per nulla fare polemica in ordine alle recenti dichiarazioni alla stampa del dottor Jorg (Segretario per il Trentino della Federazione Italiana Medici di Famiglia). Esse hanno purtroppo generato sconcerto e sorpresa, perché nella sostanza lasciavano intendere che non vi sono scelte e nemmeno si possono discutere: gli ambulatori dei medici di base sono ad Arco ed i pazienti devono adeguarsi.
E i disagi, talvolta anche pesanti, degli abitanti del Romarzollese?
Mi permetto di invitare il dr. Jorg, militante del Partito Democratico, formazione che intende fare della vicinanza ai deboli un cavallo di battaglia, a ripensare le proprie decisioni. So bene che i medici di Medicina generale non ne sono obbligati e non si è avanzata una pretesa in tal senso. Chiedo solo per le suesposte ragioni, di dare la propria disponibilità, almeno un’ora alla settimana, a fare ambulatorio a Vigne. In tal modo evitando disagi, talvolta anche gravi, per molti pazienti.
Cons. Pino Morandini
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