venerdì 16 maggio 2008

Mia Mozione al Congresso "U.D.C."

MOZIONE CONGRESSUALE

di

PINO MORANDINI

“INSIEME PER DARE UN CUORE ALL’U.D.C.”

Ho accettato di candidarmi per il bene del Partito al fine di riportarlo ad unità e di ripristinare in esso il metodo democratico.

Non contro “qualcuno”, ma per “qualcosa”: l’unità e la democrazia, a partire dai grandi valori. Valorizzando tutte le componenti e le sensibilità del partito: dai fondatori ai giovani, dalla componente femminile a quella degli anziani e dei disabili, a quella dei mondi vitali della società.

Con l’orgoglio delle nostre radici, per rilanciare l’ideale democratico cristiano, che ha fatto grande l’Italia e il Trentino e che tanto ancora può dare alla crescita di entrambi, perché è la risposta più attuale ai problemi di oggi.

Il Congresso provinciale dell’U.D.C. ribadisce che il partito è alternativo alla sinistra, perché la cultura della sinistra è e resta inaccettabile, in quanto ha assimilato a sé i “valori” radicali e quindi si presenta come la cultura del relativismo e dell’antipersonalismo, offrendo spazi sempre più vasti al laicismo, sulle questioni etico-politiche che segneranno il futuro della nostra società.

“Per dare un cuore all’U.D.C.” vuol dire fare nostro il metodo della democrazia, che è il cuore della politica perché rimanda alla centralità della persona, e quello della lealtà. Anche con gli alleati dell’area in cui i nostri elettori ci hanno collocato.

Si tratta di riorganizzare quell’area. Ciò implica un dialogo franco e sincero con gli alleati, consultazione e riflessione sia sul comune impegno di opposizione alla Giunta provinciale sia sulle prospettive concrete di una nuova e più forte riaggregazione della coalizione alternativa alla sinistra.

La base culturale di tale operazione c’è ed è la sintesi della cultura liberale di mercato con la cultura comunitaria della solidarietà, sintesi che sarebbe piaciuta sia a Sturzo che a Degasperi che a Luigi Einaudi.

D’altra parte è bene chiarire la nostra specifica identità, che ci rende diversi dai nostri alleati: il senso delle istituzioni; la moderazione; la difesa della vita e della famiglia; l’impegno per la libertà della scuola; il rifiuto del liberismo assoluto; il sentimento di solidarietà verso le categorie sociali più deboli e verso le zone più svantaggiate del Trentino.

Il momento sembra essere favorevole, vista la negativa esperienza del governo Dellai.

O costruiamo un solido contenitore per la crescente domanda di centro all’interno del centro-destra, oppure tale domanda finirà per darci o un centro che non sceglie o impedisce al Trentino di scegliere, ovvero un nuovo sistema bipolare delle ali estreme, incapace di governare un moderno sistema politico.

La coerenza al patto fondativo dell’U.D.C., la fedeltà alla nostra base e ai nostri elettori e il rilancio, nella chiarezza dell’identità programmatica, della rinnovata alleanza con un riorganizzato centro-destra, per una inequivocabile opposizione alla Giunta Dellai, ci aprono le prospettive per costruire in Trentino un partito forte e dalla chiara identità, che contribuisca alla grande sezione italiana del Partito Popolare Europeo.


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