venerdì 16 maggio 2008

LEGGE 194: PER IL MINISTRO TURCO VIENE L’ORA DELLE SCELTE

Trento, 11 ottobre 2006

LEGGE 194: PER IL MINISTRO TURCO VIENE L’ORA DELLE SCELTE

Il ministro Turco rileva una presunta riduzione del numero di interruzioni di gravidanza, ma non si possono tacere alcune perplessità in materia. Intanto stiamo parlando comunque di numeri agghiaccianti: ogni anno è come se sparisse un capoluogo di provincia, grande come Rimini o Ferrara.

C’è poi da chiedersi quanto sia reale questa presunta diminuzione. Anche senza tirare in ballo artifici statistici, come la differenza ormai strutturale tra dati provvisori e dati definitivi, il computo degli aborti sconta la mancanza di elementi importanti, quali la cosiddetta “contraccezione di emergenza” che altro non è se non un aborto precocissimo o “l’aborto fai da te” con il Cytotec.

Considerando anche questi valori, il numero salirebbe purtroppo notevolmente, fin quasi a raddoppiarsi. E vi è poi da considerare il progressivo contrarsi della popolazione femminile in età feconda.

E’ infine opportuno chiedersi, se anche la diminuzione fosse reale, quali potrebbero essere i fattori a provocarla: non certo la legge, non certo l’atteggiamento dei consultori e delle Istituzioni. Solo la voce continua e incessante della Chiesa ed il lavoro silenzioso ed ignorato dei volontari “pro life” possono aver contribuito a modificare nel tempo l’atteggiamento della pubblica opinione.

Né si può essere d’accordo con Livia Turco anche quando parla di Ru486. L’aborto medico sembra essere, stando alle parole del ministro, la panacea di tutti i mali, quasi che prevenisse invece che consumare l’aborto. Non è così. Anzi, la pillola abortiva aggiunge al dramma dell’uccisione di un figlio ed alle conseguenze psicologiche per la donna, anche frequenti danni fisici ed una privatizzazione dell’Ivg che riporta la donna nella solitudine più completa.

Concordo invece con il ministro quando parla di rivedere la struttura ed il ruolo della rete consultoriale. I consultori sono nati per prevenire, non per restare indifferenti od addirittura, come spesso accade, per facilitare l’iter abortivo e devono tornare a far prevenzione con risorse di personale ed economiche adeguate e con la possibilità anche di servirsi di tutte le opportunità che in tal senso la società civile è in grado di offrire. Per il ministro Turco è l’ora di scelte coraggiose che riescano a spezzare il cerchio di assurde e superate preclusioni ideologiche.

Cons. Pino Morandini

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