venerdì 16 maggio 2008

La Conversione di Magdi Allam

Trento, 9 aprile 2008

“Sulla conversione di MAGDI ALLAM”

Non si fa che blaterare di continuo, spesso senza ritegno, della conversione di Magdi Allam. Si accusa la Chiesa di fare politica, Allam di far crociate, di voler strumentalizzare un "fatto personale". Quasi quasi ci si spinge sino ad accusarlo di aver escogitato una trovata "pubblicitaria". E via così, che tanto ormai la sciatta dietrologia pare esser divenuta lo sport nazionale...

Non sono così sicuro che, almeno a spulciare la Bibbia, il battesimo, la conversione siano da considerarsi fatti “meramente privati”. Anzi, ne dubito fortemente. Non sono forse quei dodici apostoli che, ricevuto lo Spirito, la conversione del cuore, iniziano a predicare per le strade, a girare tutto il mondo allora conosciuto mettendolo sottosopra, mentre fino al giorno precedente erano asserragliati nel cenacolo a farsela sotto?!? Tanto che il loro sangue fu dato al martirio proprio perchè disubbidirono al divieto di gridare la loro fede, divieto loro imposto dal potere di turno. Ed è preoccupante l'analogia con l'attuale situazione...

Ma per essi era talmente impetuosa la forza della fede da loro ricevuta, che non la potevano contenere. Anzi, una volta ricevuta la grazia, non è lo stesso Cristo ad invitarli ad andare ad annunciare a tutto il mondo la “Buona Notizia”? Non si festeggia forse per le conversioni ed il Battesimo, da sempre? Forse, più che Magdi ed il Papa, dovrebbero essere certi ambienti sedicenti cattolici a smetterla di occuparsi solamente delle “cose di Cesare”, ossia del “mondo”, preferendovi, che ne so, gli insegnamenti di quel falegname ebreo condannato a morte in Giudea duemila anni orsono e morto per ciascuno di noi. Senza preferirvi la professione del politicamente corretto che nulla ha da spartire con le vicende evangeliche.

La vicenda mostra il livello di depressione delle libertà fondamentali cui è affetta questa nostra post-modernità: in nome della libertà religiosa di qualcuno, siano essi radicali, terroristi o encomiabili asceti, si è sancita la costrizione a non essere cristiani! Che vi fosse la libertà di non esserlo, è cosa sacrosanta. Ma, per non contraddirsi bisognerebbe affermare che v'è la libertà pure di esserlo, cristiani. Altrimenti, la libertà religiosa si mostra discriminante, e non è più nulla di ciò che si proclama essere.

Con il voler rinunciare a qualsivoglia indagine sul merito delle questioni, abbandonata l'ansia di verità, ogni dichiarazione è buona, a prescindere da qualsiasi confronto, che, ovviamente, si rifugge (il dialogo è fonte di Verità insegnava già la cultura classica). Ed allora, finisce per prevalere non già la posizione più umanistica e razionale, bensì quella che strilla di più. In poche parole, la legge del più forte.

La gara a chi strilla di più è in pieno svolgimento. E Magdi Allam non è che una delle ultime vittime di quella che Benedetto XVI ha definito la dittatura del relativismo.

Pino Morandini

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