Trento, 7 agosto 2007
REPLICA AL PROF. TONIATTI
Il Professor Toniatti, Preside della Facoltà di Giurisprudenza – nel (non) rispondere alla mia interrogazione in ordine al “perché” gli studenti trentini, per iscriversi a quella Facoltà della loro provincia, debbono, unici in Italia, sostenere una prova di selezione, con oggettivo e pesante svantaggio rispetto agli altri giovani delle province sedi di Facoltà – mi chiede se sono a conoscenza dei finanziamenti che la Facoltà di Giurisprudenza riceve dalla Provincia Autonoma di Trento.
Rispondo che, pur non essendo nello specifico a conoscenza dei singoli finanziamenti di ciascuna delle Facoltà che costituiscono l’Ateneo statale trentino (su cui peraltro presenterò apposita interrogazione), mi è noto l’importo annuo che la Giunta provinciale devolve a sostegno della ricerca scientifica, concretizzando uno sforzo che non ha paragoni in Italia e forse neppure nelle regioni (non Province) europee!
Infatti, la Provincia Autonoma di Trento spende per la ricerca e sviluppo risorse pari al 2,5 % del P.I.L. provinciale, vale a dire oltre centocinquanta milioni di euro. Di questi quasi trecento miliardi di lire annui, una buona percentuale va a finanziare progetti e iniziative dell’Ateneo trentino mediante un accordo di programma che vede la partecipazione dell’università di Trento.
Grazie anche all’ingente impegno finanziario della Provincia Autonoma di Trento è stato possibile finanziare al 100% - unico caso nazionale, unitamente alla Provincia di Bolzano - il diritto allo studio nell’Università di Trento. Esso ammonta per le sole spese di funzionamento (esclusi quindi altri tipi di spese), a otto milioni di euro l’anno (dei quali, due concessi dallo Stato).
Ingenti sono pure i finanziamenti dei contribuenti trentini volti all’ammodernamento o alla nuova costruzione di edifici universitari. Ciò ha reso possibile ampliare per decine di migliaia di metri cubi il polo universitario di Povo- Mesiano (metri cubi ottantatremila); mentre l’ampliamento previsto per la costruzione della nuova biblioteca centrale universitaria in Piazzale San Severino è di circa cinquantatremila metri cubi. Ancora, l’ampliamento della sede della Facoltà di Giurisprudenza, recentemente concluso, è consistito in circa cinquantamila metri cubi, reso possibile da un protocollo di intesa tra il Comune di Trento e l’Università.
Inoltre, la Provincia finanzia consistentemente (e pare essere tra i pochi esempi in Italia) anche gli istituti di ricerca della Fondazione Kessler, i quali, salvo l’I.R.S.T., possono a mio avviso definirsi quali istituti “esterni” all’Università, compreso il Centro di ricerca “Istituzioni ed Economia”, che afferisce alle Facoltà di Giurisprudenza ed Economia.
Per finire, le consulenze per oltre cento milioni di euro attivate dalla Giunta provinciale – una cifra enorme, se si pensa che la Regione Lombardia per la stessa voce spende circa due milioni di euro annui – si avvalgono spesso anche del sapere dei professori dell’Università di Trento.
Cons. Pino Morandini
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