Trento, 23 maggio 2007
La mostra sulla scimmia nuda propone allo spettatore bellissime
immagini di un simpaticissimo animale: la scimmia. Se la cosa si
fermasse qui, sarebbe scientifica e piacevole. Il problema è che i
curatori della mostra vogliono andare oltre, e proporci ad esempio
teorie sul linguaggio, sul senso artistico e sulla morale che sarebbero
respinte dal 90% dei linguisti, degli artisti e degli psicologi.
Dire che condividiamo il 98 % del DNA con le scimmie infatti non significa
nulla. O meglio, dimostra che la nostra alterità rispetto a loro non è
materiale, non sta solo nel Dna, ma in qualcosa di più: in ciò che
tutta la speculazione umana da Socrate in poi ha chiamato anima. Il
tentativo celato della mostra è proprio quello di cancellare le tracce
dell’anima, dell’unicità umana, del nostro essere dotati di
autocoscienza, di pensiero, di volontà, di libertà, di senso morale, di
una capacità artistica qualitativamente diversa da quella degli
animali.
Non solo: la mostra lancia anche messaggi etici che
ricordano molto certo pensiero animalista e radicale. Mi riferisco al
subdolo tentativo di eguagliare i diritti umani a quelli animali,
aprendo le porte all’ingegneria genetica ed alle politiche denataliste.
Il messaggio finale infatti è anche questo: la Terra è sovrappopolata,
siamo in troppi, inquiniamo, roviniamo l’ambiente… La soluzione
proposta implicitamente non è solo quella di un maggior rispetto della
natura, ma appunto la soluzione maltusiana: non fare figli, ridurre il
numero degli abitanti… Eppure tutti sappiamo che i Paesi più densamente
popolati non sono quelli poveri, ma quelli ricchi: l’Italia, la
Germania, il Giappone, gli Usa…Il problema dell’Africa è quello del
sottosviluppo, non quello del numero di abitanti, bassissimo rispetto a
quello dei Paesi citati. Perché allora spiegare a noi europei, a noi
italiani, un popolo sempre più vecchio e senza figli, che siamo troppi?
Non è forse un modo subdolo per promuovere iniziative antinataliste?
Basta leggere il sito www.rientrodolce.it dei radicali: si propone non una
politica di aiuti ai Paesi poveri, ma una diminuizione della
popolazione a due miliardi! Come? Le ricette di radicali, animalisti
alla Singer e molti altri è quella di diffondere nei Paesi poveri l’
aborto e la pillola del mese dopo, detta Ru 486, e magari anche la
sterilizzazione (sappiamo in quanti casi la Banca Mondiale e l’Unfpa
abbiano finanziato progetti di sterilizzazione occulta nei Paesi
poveri). In un suo celebre appello a Beppe Grillo, sulla presunta
sovrappopolazione, Marco Pannella finiva addirittura per elogiare la
politica del governo cinese del figlio unico, che ha portato alla
soppressione violenta di migliaia di feti e di infanti, specialmente
donne. In Italia, cari organizzatori della mostra, non siamo troppi, semmai
troppo pochi, e il mondo ha bisogno di solidarietà, di progetti di
aiuto concreti, non di politiche neomalthusiane! C’è posto per tutti, e
a nessuno deve essere subdolamente chiesto di non farsi la propria
famiglia: basta vedere con quale abbondanza viviamo noi in Occidente!
Pino Morandini
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