venerdì 16 maggio 2008

Riforma della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco?

SULLA RIFORMA DELLA PROTEZIONE CIVILE

E DEI VIGILI DEL FUOCO

E’ obiettivamente difficile capire le ragioni che promuovono la riforma della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco con l’istituzione dell’Agenzia provinciale per la Protezione Civile ad un anno dalla scadenza elettorale del 2008, quindi a poca distanza dal termine del mandato del Presidente della Giunta provinciale.

Si legge che i compiti della Provincia in materia di Protezione Civile saranno gestiti dalla nuova Agenzia provinciale in luogo dell’attuale Dipartimento e che questa prospettata struttura sarà gestita da un Consiglio di Amministrazione presieduto dal Presidente della Provincia o da un Assessore da lui delegato e formato da altri soggetti, che indubbiamente disporrebbero di ampio potere sull’intero settore.

In presenza di tale ipotesi e considerando che i membri dei Consigli di Amministrazione non prescindono da remunerazioni significative, è legittimo pensare che l’obiettivo preminente non risieda nel potenziamento operativo di servizi già qualificati e capaci di piena operatività ed efficienza, in più occasioni dimostrate, ma piuttosto nella strutturazione di un impianto pensato proprio per concentrare maggior potere nel Presidente e in alcuni “protagonisti” a lui graditi, tantopiù in vista delle elezioni del 2008.

Se e quando il disegno di legge diverrà oggetto di discussione consiliare, si potranno svolgere valutazioni particolarmente attente a questi non irrilevanti aspetti e ad altri non meno importanti. Nel frattempo si può affermare che l’annunciata “istituzionalizzazione” del volontariato appare più un sistema di controllo che un modo per valorizzare i Vigili del Fuoco volontari. Trova quindi comprensibile fondamento la dura reazione di Rovereto e delle sue Istituzioni, tese a rivendicare il diritto della città a mantenere il presidio permanente fisso dei Vigili del Fuoco, che opera da sempre con risultati indiscutibilmente positivi in un bacino particolarmente complesso.

Compito delle Istituzioni provinciali mi pare non quello di “centralizzare”, tantopiù dedicandosi alla costruzione di sovrastrutture costose per il Bilancio pubblico, ma invece di ascoltare la voce che si alza dalle comunità dei territori, di porre attenzione alle esigenze vere che la popolazione esprime, di agire in sintonia con le Istituzioni locali e con i cittadini, evitando pesanti fratture e contrapposizioni in grado di originare sfiducia nella politica e di provocare incrinature difficilmente recuperabili.

La Giunta provinciale, al di là di imperativi categorici e di ogni volontà accentratrice, dovrà quindi riservare la dovuta attenzione alle richieste dei Comuni, nel caso di specie a quello di Rovereto. Questo, quale seconda città del Trentino, le cui caratteristiche territoriali sicuramente giustificano la continuità del Corpo permanente dei Vigili del Fuoco, ha pieno titolo per chiedere con forza che le funzioni di quel Corpo non siano mortificate, bensì riconosciute, mantenute e valorizzate.

Trento, 20 giugno 2007

Cons. Pino Morandini

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