venerdì 16 maggio 2008

corsi di riqualificazione alla "Piccola Opera"

Trento, 16 agosto 2006

COMUNICATO

“ Sulla “Piccola Opera” ”

Nel leggere la risposta che attraverso la stampa è stata sostanzialmente data alla mia interrogazione, non posso esimermi da alcune riflessioni, che necessariamente sfociano in altrettante domande. Non senza aver preliminarmente osservato come siffatta risposta sia tutt’altro che chiara e soprattutto cerchi di eludere i problemi reali posti.

  1. Il problema è relativo al corso di riqualificazione. Si afferma, nella risposta, che “il C.d.A. aveva ritenuto indispensabile fornire un supporto agli operatori assistenziali promuovendo corsi di aggiornamento e proposte formative con preparazione permanente”.

Come invece si sia poi arrivati ad un “corso di riqualificazione con promozione al livello superiore”, non è dato sapere. Pare addirittura che detto corso non fosse voluto nemmeno dallo stesso coordinatore del “comitato scientifico” costituito “ad hoc”.

Le negative conseguenze di siffatta promozione al livello superiore sono le seguenti:

a) la creazione di una pletora di assistenti – educatori non necessari per l’ente;

b) il conseguente aumento dei costi di gestione;

c) l’esclusione, dalla promozione di cui trattasi, di alcuni dipendenti fra i più validi nel servizio agli Ospiti sia per esperienza professionale che per spirito di dedizione agli Ospiti stessi. Dipendenti che in un corso di aggiornamento avrebbero ben figurato, anche alla luce della loro positiva esperienza, e che invece, in una selezione fondata solo (o quasi) su elementi tecnici, sono stati indiscriminati ingiustamente.

2. Incredibile pensare che si possa affermare che con l’applicazione della legge regionale nr. 7 del 2004 sulle I.P.A.B. “non saranno comunque messe in discussione le attuali impostazioni del pagamento delle rette e nulla cambierà per i parenti degli Ospiti!”

3. Chi può realisticamente e seriamente effettuare una simile affermazione allorquando, sia a livello nazionale sia a livello provinciale, sempre più insistentemente si parla di restrizioni nelle erogazioni ed è risaputo che la gestione privatistica dell’ente prevede che le risorse necessarie siano procurate con le rette?

4. Quanto infine al dichiarato “disappunto dei dipendenti”, la risposta asserisce che “si dice che ad ispirare le preoccupazioni del consigliere sia “qualcuno” che non ha condiviso alcuni aspetti dell’accordo sindacale concluso nel 2005…”.

Mi pare davvero che siffatto modo di fare cerchi di nascondere la testa nella sabbia e di non vedere i problemi, mentre invece fra i dipendenti stessi c’è disorientamento e disappunto per l’attuale situazione della “Piccola Opera” e detto disappunto cresce ancor di più per vari motivi fra i genitori e familiari degli Ospiti. Tant’è che ci sono genitori che hanno deciso di portar via il proprio figlio ospite della “Piccola Opera”.

Cons. Pino Morandini

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