Trento, 16 ottobre 2007
In occasione della 45° “Settimana sociale” dei cattolici italiani, abbiamo avvertito il dovere, come Movimento per la Vita italiano, di offrire un nostro contributo. Esso, prendendo le mosse dal “documento preparatorio” della “Settimana sociale”, intende sviluppare alcuni passaggi del documento stesso ed in particolare:
1. il concetto di laicità. Riteniamo infatti che tolleranza e dialogo, aspetti corretti della laicità, debbano fondarsi non sul rifiuto di certezze valoriali, ma in positivo, sul riconoscimento dell’eguale dignità umana come scopo e della ragione come strumento del nostro lavoro; e che eguale dignità implichi un eguale riconoscimento di significato dell’esistenza di ciascuno;
2. il “documento preparatorio” definisce (pag. 48) “impegno oggi improcrastinabile per il movimento cattolico italiano quello di denunciare la posizione di chi si rifà alla matrice utilitaristica in materia di biopolitica, salvo poi prenderne le distanze quando si tratta di intervenire in ambiti quali quello della pace, delle politiche di welfare, della lotta contro la povertà, ecc.”.
Ciò che colpisce è l’aggettivo “improcrastinabile”. Esso, ci pare, attualizza nell’oggi l’impegno del cristiano per la dignità umana ed indica, quale priorità, la questione antropologica, cioè della persona umana nei suoi diritti fondamentali, a partire dal diritto alla vita, e della famiglia come punto di partenza per un generale rinnovamento della società. Inducendo, di fatto, un capovolgimento della prospettiva invalsa negli anni, per la quale solo una corretta visione della società e dello Stato può offrire una giusta soluzione della questione antropologica;
3. se vita e famiglia sono stati in passato territorio di divisione, in questi ultimi anni sono divenuti motivo di aggregazione: le tesi del Movimento per la Vita hanno trovato nuova forza nel Forum delle Associazioni familiari; nel Forum delle realtà cristiane nel settore socio-sanitario; nel Progetto culturale della Chiesa italiana; nel Comitato “Scienza e Vita”, dove la difesa della legge 40 ha evidenziato un’unità anche oltre il mondo cattolico. L’incessante Magistero di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, la manifestazione del “Family day” hanno sottolineato il valore della persona umana, a partire dal suo diritto a vivere, e della famiglia come indispensabile strumento per la sua piena umanizzazione.
Questo nucleo culturale dovrebbe essere introduttivo ad ogni programma partitico, a partire da quelli di ispirazione cristiana;
4. è opportuna la conclusione di un patto formale tra tutti i cattolici impegnati nella vita civile, per elaborare, decidere ed attivare insieme una comune strategia, indipendentemente dalle diverse appartenenze e preferenze partitiche, e tradurre nelle leggi e nelle prassi amministrative la corretta soluzione della questione antropologica.
Pino Morandini
Vicepresidente del Movimento per
la Vita nazionale
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