Egregio Direttore,
leggo il giusto appello della signora Adele Valentini, madre dei gemellini Lia e Matteo. Nel mentre Le esprimo sincera solidarietà per la sua vicenda lavorativa, che l’ha vista ingiustamente penalizzata, corrispondo alla Sua richiesta, per informarLa che la decisione di cancellare ogni provvidenza verso il primo figlio è stata assunta a maggioranza dal Consiglio regionale, allorquando a deciso di cancellare l’originario Pacchetto famiglia, per sostituirlo con una legge che, per quanto denominata “Pacchetto famiglia”, di attenzione alla famiglia ha conservato ben poco.
A nulla è valso, in seno alla discussione avvenuta in Consiglio, far presente l’ingiustizia di simile abrogazione, che è stata motivata con il fatto che non c’erano sufficienti fondi per finanziare quella provvidenza. L’ingiustizia evidentemente non sta nel fatto che sono stati cancellati interventi proposti dal sottoscritto, ma nel constatare che le famiglie con un solo figlio (di cui molte con un solo genitore) non rappresentavano, secondo i più, una priorità.
Peraltro, a lenire quest’amarezza ci ha pensato lo scorrere del tempo. E’ di questi giorni la notizia che l’attuale maggioranza pare aver mutato orientamento e quindi valutare positivamente la necessità di provvidenze fin dal primo figlio. Se così è, dovrebbe trovare presto approvazione la proposta di legge che ho ripresentato tempo fa.
Trento, 29 maggio 2007
Cons. Pino Morandini
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