Trento, 14 marzo 2005
Sulla tutela delle gravidanze a rischio.
Mi pare alquanto demagogica e strumentale la posizione delle Assessore Cogo e Berasi, che colgono l’occasione per condannare come insensibile alla maternità una posizione che invece involge ben altro problema.
Le succitate Assessore, in realtà, “sballano” sulla questione, non so se consapevolmente o meno, creandosi in tal modo l’appiglio per sparare giudizi.
Due brevi osservazioni:
1. è quantomeno stupefacente il loro atteggiamento in proposito, se non altro perché il Cogo-pensiero ed il Berasi-pensiero non mi paiono essersi sinora distinti per la tutela della maternità, attesa loro arcinota posizione abortista;
2. la questione non mi pare quella relativa al venir meno di una certa attenzione alla gravidanza, sulla cui tutela non ci sono dubbi e per la quale sono noti sia il pensiero di chi scrive sia quello dell’interrogante, la cui attenzione ai temi della vita umana e della famiglia è notoria; bensì quella per cui, scontata la necessità dell’anzidetta tutela, è lecito interrogarsi sulle c.d. gravidanze a rischio: sia perché queste, per giusta volontà del legislatore, esigono maggiore attenzione e protezione; sia perché, qualora ne emergesse un numero importante (naturalmente nel totale rispetto della c.d. privacy delle interessate, valutandolo solo per comparti: scuola, sanità, ecc.), è doveroso per una comunità, a partire dai suoi responsabili, avviare una riflessione che attenga sia al versante sanitario che a quello non sanitario.
Cons. Pino Morandini
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